In questo articolo parliamo di:
Differenza tra Salario minimo e Reddito minimo
Il reddito minimo è un provvedimento che va a riguardare l’introduzione di un sussidio a sostegno di tutti i cittadini inoccupati, disoccupati o precari che abbiano determinati requisiti; ad esempio essere iscritti nelle varie liste di collocamento, centri per l’impiego ecc…e avere una condizione economica e patrimoniale particolarmente svantaggiata.
Una somma di base che viene riconosciuta a chi versa in condizioni critiche per assicurargli di sopravvivere in modo dignitoso. E che riguarda perlopiù chi è senza lavoro. Ben diverso è il salario minimo: prima di tutto perchè va a riguardare chi invece un lavoro lo ha. Per salario minimo si intende sostanzialmente una soglia economica minima riferita ai salari dei dipendenti e sotto la quale non si può scendere.
In sostanza, un lavoratore non può guadagnare meno di una certa cifra. Vi è poi un’ altro provvedimento cui spesso si fa riferimento, un po’ più utopico e di difficile attuazione per la verità; è stato ed è tuttora la base del programma politico del Movimento 5 Stelle ad esempio. Si tratta del reddito di cittadinanza.
Si parla qui di un reddito di base da erogarsi a tutti i cittadini, senza distinzioni sociali o lavorative, per permettere al cittadino stesso di potersi garantire già di base una vita sociale dignitosa come consumatore. In questo modo si va anche a far girare l’economia generando ricchezza.
Caratteristiche del Salario minimo
Il salario minimo quindi, di cui si sta parlando in questo momento storico in Italia e che dovrebbe diventare realtà, è un provvedimento che va a tutelare determinate categorie di lavoratori dipendenti. Si parla qui, è bene dirlo onde evitare altri errori nei quali si incappa parlando di salario minimo, di lavoratori senza contratto collettivo.
Ovvero, il tipo di contratto che viene sottoscritto a livello nazionale tra i datori di lavoro ed i rappresentanti dei lavoratori; vale a dire i sindacati. Quindi tutti i lavoratori che non rientrano in una contrattazione nazionale avranno diritto a godere comunque di un salario minimo.
Anche per queste ragioni i sindacati non hanno accolto di buon grado questa ipotesi di introdurre un salario minimo per i lavoratori senza contratto collettivo; vedono in questa operazione un tentativo di tagliarli fuori.
Come è in Germania e come potrebbe essere in Italia
Come detto, lo scorso anno la Germania, che ancora non aveva un salario minimo, si è adeguata introducendo una normativa sul tema. Si è andati a introdurre una soglia minima di 8,5 euro e la novità ha riguardato quasi 4 milioni di lavoratori.
In Italia si sta discutendo su quella che dovrebbe essere la soglia al di sotto della quale non si può scendere. Le prime cifre parlano di 7 euro l’ora come cifra orientativa di riferimento. Vedremo cosa succederà anche in riferimento a quella che potrebbe essere la controffensiva dei sindacati; un muro contro muro, l’ennesimo, potrebbe essere all’orizzonte