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Il taglio all’uso dei condizionatori
Ad oggi la quantità di gas importato dalla Russia rappresenta circa il 40% del 95% delle importazioni totali di gas dell’Italia. Il governo afferma di puntare a risparmiare 4 miliardi di metri cubi di gas nel 2022 tagliando l’uso dei condizionatori negli edifici pubblici.
La mossa è arrivata attraverso una modifica apportata al decreto nazionale Energia, che impone limiti di temperatura per radiatori e condizionatori negli uffici pubblici e nelle scuole. Sebbene non sia ancora legge, l’emendamento è stato approvato dal comitato governativo per l’ambiente e le imprese.
Fine a dipendenza dal gas russo: in quanto tempo?
In questo modo l’Italia sarà in grado di porre fine alla sua dipendenza dal gas russo entro 18 mesi, dopo aver precedentemente concesso un periodo di almeno due anni. I ministri stanno spingendo per diversificare le forniture di gas, dopo che il premier italiano ha parlato all’inizio di questo mese della questione tra la pace e avere radiatori funzionanti o aria condizionata in estate.
Le nuove regole sull’aria condizionata dovrebbero entrare in vigore il 1 maggio e rimarranno in vigore fino al 31 marzo 2023; negli edifici pubblici, l’utilizzo sarà misurato nelle singole stanze di ogni ambiente. La temperatura non deve superare i 19 gradi in inverno e non può essere inferiore a 27 gradi in estate, con un margine di tolleranza di due gradi.
Le misure sul controllo delle temperature
La misura non si applica attualmente a cliniche, ospedali e case di cura. Le sanzioni per il mancato rispetto delle regole vanno da 500 a 3.000 euro, anche se non è ancora chiaro come verranno effettuati i controlli o l’esecuzione. Finora, non sono noti dettagli su come ciò influirà sugli individui negli edifici privati, sebbene il governo stia pianificando misure per incoraggiare il pubblico a ridurre l’uso dell’aria condizionata.
Secondo quanto riferito, è allo studio un ulteriore decreto che ridurrebbe il consumo di energia elettrica comunale. Ciò potrebbe significare meno lampioni e ritardare l’accensione delle luci nei condomini. Da ricordare che, già da tempo, l’Italia dispone di apposite norme che limitano l’uso del riscaldamento nelle case e negli edifici pubblici durante l’inverno.