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Voci che compongono la bolletta luce:
È bene precisare, come premessa, che le tariffe dell’energia elettrica sono stabilite proprio dall’Autorità garante per l’energia ed il gas (AEEG) su base annua a fasce di consumo; dal luglio del 2007 a seguito del decreto Bersani il mercato dell’energia elettrica è stato liberalizzato.
Fino a quella data si era assistito al monopolio dell’operatore nazionale Enel; a seguito della liberalizzazione le famiglie italiane possono scegliere liberamente il proprio fornitore di energia elettrica (e gas), fattore che dovrebbe portare ad una maggiore competitività con conseguente beneficio per i consumatori. Chi non abbia ancora scelto il proprio fornitore o decide di non farlo dovrebbe giovarsi di iniziative e strumenti dell’Autorità per l’energia elettrica volte ad assicurare un sistema di maggior tutela.
Tornando al prezzo finale della bolletta energetica, va detto che esso è composto da più voci così divise:
- 53,27% da servizi di vendita;
- 33,44% dai servizi di rete;
- il restante 13,29% dalle immancabili imposte.
La bolletta tuttavia non è annuale, ma la fatturazione è su base bimestrale; e qui sorgono i primi intoppi.
Come leggere la bolletta: il calcolo dei consumi
Il calcolo effettivo dei consumi in bolletta avviene convertendo le tariffe annuali in tariffe bimestrali adottando il cosiddetto criterio “pro quota giorno”, ovvero rapportando il calcolo a 60 giorni. Una tipologia di calcolo che porta a differenze sostanziali tra le due impostazioni:
- con il conteggio annuale infatti, il consumatore andrebbe a pagare esattamente tutti i kWh consumati al prezzo del relativo scaglione; quindi se vengono consumati in un anno un totale di kWh che consente di restare all’interno del primo scaglione, quello al prezzo più basso, si riuscirà a pagare il prezzo più conveniente su base annuale.
- Viceversa con il calcolo bimestrale si rischia di pagare il prezzo più basso solo se, in ciascun bimestre, non si supera lo scaglione relativo al prezzo più conveniente; in sostanza, questo tipo di scaglionamento su base bimestrale va a penalizzare chi non riesce a mantenere uniformi i consumi nel corso dell’anno. Con relativi picchi in alto nelle stagioni a maggior consumo energetico, come l’inverno o l’estate. Per questo è importante tenere d’occhio i consumi bimestrali e non quelli annuali per avere una previsione verosimile dei costi futuri.
Consumi reali e consumi stimati:
Altra problematica estremamente avvertita in materia di bollette è quella relativa ai consumi, che possono essere reali o stimati; le bollette elettriche (ed anche quelle del gas) possono essere di due tipi: di acconto o di conguaglio.
Le bollette di acconto si basano su consumi presunti, ovvero senza effettiva lettura del contatore; sempre più spesso le società fornitrici di energia tendono a non inviare il loro incaricato alla lettura del contatore, con conseguenze non sempre piacevoli quale ad esempio una bolletta molto più alta rispetto a quanto si è effettivamente consumato.
Per ovviare a questa problematica è indispensabile servirsi del sistema di autolettura che garantisce al consumatore il pagamento dell’importo esatto e nel quale l’utente è invitato a controllare in prima persona il contatore ed inviare la lettura del contatore stesso, entro un tempo limite dal ricevimento della bolletta, al proprio fornitore.
Le bollette di conguaglio:
Viceversa le bollette di conguaglio si basano sui consumi effettivi in quanto calcolate su reale lettura del contatore e presentano un meccanismo di compensazione nel quale l’importo a conguaglio è ottenuto detraendo dall’importo totale la somma degli importi già fatturati.
In bolletta sarà quindi presente il rimborso delle quantità fatturate in precedenza a titolo di acconto, e il ricalcolo del consumo a partire dalla precedente lettura effettiva. Un sistema che può tuttavia generare spiacevoli sorprese e portare a bollette salate.
Antitrust e bollette:
L’intero meccanismo di calcolo della bolletta energetica appare piuttosto complicato al punto che, in passato, l’Antitrust ha ufficialmente ripreso il Governo italiano, sancendo in alcuni casi anche multe, esortandolo a far si che le bollette siano stabilmente basate sui consumi reali e non su quelli presunti.
A dare il là all’azione dell’authority erano state le continue denunce di consumatori stanchi di vedersi ricevere bollette cariche di errori e conguagli spropositati: ma, a quanto pare, non è servito a molto.