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Riscaldamento a biomassa: quali sono i vantaggi

Il periodo invernale sempre più spesso diventa difficile da sostenere perché i costi del riscaldamento diventano esorbitanti. Sempre più famiglie e aziende cercano però soluzioni alternative rispetto al metano e in particolare si sta diffondendo sempre più il riscaldamento a biomassa.

Il riscaldamento a biomassa legnosa

Il riscaldamento a biomassa legnosa è in forte crescita ormai da anni, al punto che nel 2018 si contano in Italia 11 milioni di dispositivi già funzionanti e si prevede un’ulteriore crescita, le troviamo online anche usate come su Mascus.it. La prima cosa da chiarire è di cosa si tratta. Una caldaia o bruciatore a biomassa è in grado di produrre energia attraverso l’uso di diversi combustibili di origine naturale. Si può utilizzare pellet, sansa di oliva di buona qualità, mais, legno, nocciolino e altri combustibili.
Il vantaggio di questi materiali è dato dal prezzo, infatti, trattandosi di materiali di scarto di altre lavorazioni, ad esempio il pellet o la sansa di oliva, il costo è ridotto. L’uso di questi materiali di scarto viene inoltre considerato anche un comportamento eco-compatibile perché evita l’uso di metano che come risaputo deve essere importato, inoltre i problemi politici e in alcuni casi guasti ai gasdotti mettono a rischio la fornitura facendone aumentare i prezzi.

Alimentazione a pellet e cippato

Il pellet viene realizzato, come detto, con gli scarti del legno proveniente da falegnamerie, segherie, e altre lavorazioni, ma non solo, perché questi non riescono comunque a supportare la domanda. Diventa quindi necessario procedere al taglio degli alberi, ovviamente controllato, con successiva piantumazione di nuovi alberi in sostituzione di quelli abbattuti.
Il processo di lavorazione porta a realizzare dei piccoli cilindri compressi che però hanno un elevato potere calorifico e quindi con un costo ridotto è possibile riscaldare ambienti medio-grandi. Proprio per questo sempre più spesso anche le aziende decidono di installare delle centrali termiche alimentate a biomassa.
Il cippato ha caratteristiche simili solo che il legno non viene compresso, resta però un elevato potere calorifico e un processo di produzione con un costo ridotto rispetto a quello del pellet. Uno dei tratti salienti di questo tipo di caldaia è che possono essere alimentate con diversi combustibili, cioè vi sono caldaie che possono funzionare con i diversi prodotti visti, quindi di volta in volta si può scegliere il prodotto che si ritiene economicamente più vantaggioso.

Svantaggi di caldaie e bruciatori a biomassa

Uno degli svantaggi delle caldaie a biomassa è la necessità di avere spazi abbastanza ampi per realizzare il locale caldaia e per riporre il materiale da bruciare. Deve essere infatti ricordato che una stufa a pellet per un appartamento di circa 80 mq solitamente brucia circa un sacchetto di pellet, lo stesso in bassa stagione può essere acquistato al costo di circa 3 euro.
Occorre però dello spazio per tenere la fornitura, altrimenti è necessario acquistare piccoli stock durante l’anno. Il discorso diventa più complicato quando devono essere riscaldati ambienti di una certa importanza e quindi occorre una stufa di maggiore ingombro. La stessa infatti ha bisogno di un locale in grado di dare un notevole passaggio di aria.

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