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Permesso di soggiorno ai lavoratori stranieri: cambiano le regole

Permesso di soggiorno ai lavoratori stranieri

Si torna a parlare di immigrazione e di permessi di soggiorno soprattutto in riferimento ai lavoratori stranieri; una vicenda della quale si dibatte da anni e che attualmente è regolamentata dalla legge n. 189 del 30 luglio 2002, meglio nota come legge Bossi-Fini.
Una normativa molto discussa che a più riprese si è tentato di modificare e che sulla questione dei permessi di soggiorno per lavoratori stranieri prevede regole stringenti: secondo la legge Bossi-Fini il permesso di soggiorno viene rilasciato agli stranieri che dimostrino di avere un lavoro nel nostro paese. Ovvero, a seguito della stipula del contratto di soggiorno per lavoro.
In sostanza un cittadino straniero che voglia venire in Italia per motivi lavorativi può ottenere il permesso di soggiorno se dimostra di essere già in possesso di un contratto di lavoro. Oltre a questo requisito, il permesso di soggiorno per lavoratori stranieri può essere concesso al lavoratore che:

  • certifichi di essere venuto in Italia per almeno 2 anni di fila con la finalità di prestare lavoro stagionale

  • sia munito di permesso di soggiorno per lavoro autonomo.

Partendo da questo schema della Bossi-Fini,il ministro dell’Interno Angelino Alfano sta vagliando una serie di modifiche per facilitare la vita dei lavoratori stranieri andando a modificare i tempi della durata del permesso. Vediamo casa cambierebbe.

 

Permessi più lunghi

La novità sostanziale riguarda l’allungamento da 1 a 2 anni della durate dei permessi di soggiorno rilasciati per lavoro subordinato a tempo determinato non stagionale.
Attualmente questa tipologia di contratto di lavoro subordinato prevede il rilascio (da parte della Questura) del permesso di soggiorno, a seguito del nulla osta al lavoro rilasciato dal datore di lavoro e della sottoscrizione del contratto di soggiorno per lavoro, della durata di 1 anno per l’appunto. Limite temporale che si vorrebbe raddoppiare portandolo a 2 anni.
Analogamente si sta pensando di innalzare da 2 a 3 anni la durata dei rinnovi dei permessi di soggiorno per lavoro subordinato non stagionale e per lavoro autonomo. Una normativa meno stringente di quella attuale che vada a prevedere una durata maggiore del permesso di soggiorno per gli stranieri che vengono in Italia per lavoro.

 

Altre novità in materia di immigrazione

La bozza sulla quale si sta lavorando prevede anche altre novità in materia di immigrazione: restando sui permessi di soggiorno, cambierebbero anche quelli legati a soggiorni brevi inferiori a 3 mesi per turismo, studio o affari. Per questi casi agli stranieri sarebbe consentita la circolazione sul territorio italiano semplicemente sulla base del visto di ingresso.
Previste poi nuove norme per il riconoscimento dello status di rifugiato politico: si andrebbe a raddoppiare il numero delle Commissioni territoriali per il riconoscimento dello status di rifugiato passando dalle attuali 10 alle 20. Il tutto finalizzato a velocizzare l’iter andando così a smaltire più velocemente la grande mole di richieste.
Novità in vista anche per gli affondamenti, in base alle quali la Marina Militare può procedere, in acque internazionali, ad affondare le carrette del mare naturalmente solo dopo averne messo in salvo tutti gli occupanti. Operazione che servirebbe ad impedire che le imbarcazioni tornino in possesso dei trafficanti di esseri umani e che, almeno sulla carta, dovrebbe portare a limitare il fenomeno degli sbarchi clandestini.

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Scrittore, giornalista, ricercatore di verità - "Certe verità sono più pronti a dirle i matti che i savi..."

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