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Reddito di inclusione: al via i primi pagamenti

Una comunicazione dell’Inps diffusa proprio in queste ore e tramite la quale si è reso noto che a partire da sabato 27 gennaio saranno erogati i primi assegni del cosiddetto Rei, il Reddito di inclusione.
Si sta parlando di una misura sociale a sostegno dei meno abbienti con interventi finalizzati alla lotta contro la povertà. Le richieste per il Rei erano iniziate a cavallo tra dicembre 2017 e inizio gennaio 2018; erano state oltre 75mila con picchi più alti ai alcune regioni (Campania, Sicilia e Calabria a dimostrazione di come al sud ci sia maggiore richiesta e necessità per strumenti si sostegno sociale).
Il Reddito di inclusione potrebbe riguardare quasi 2 milioni e mezzo di persone, metà delle quali vivono in povertà assoluta. I ¾ di questi sarebbero italiani, soltanto il 25% di nazionalità straniera.

Reddito di inclusione: cos’è e a quanto ammonta

Le richieste per il Reddito di inclusione iniziano quindi a dare i primi frutti. La misura una volta entrata a regime avrà costi totali in termini di fiscalità generale di circa 2 miliardi per il 2018; 2,5 nel 2019; e 2,7 nel 2020.
Da ricordare che il Rei può essere erogato soltanto per un massimo di 18 mensilità e non può essere concesso se il richiedente riceve già altri sussidi e indennità, come ad esempio la Naspi.
Secondo i calcoli dell’Inps una famiglia di cinque persone potrà arrivare a percepire un massimo di 534 euro; cifra che sarà versata su una carta appositamente creata per lo scopo, un po’ come avvenne in passato con la social card.

Chi può richiedere il Rei?

Il Rei, Reddito di inclusione, può essere richiesto dai cittadini che abbiano un Isee, l’indicatore della situazione economica ad oggi parametro principale che stabilisce la situazione economica di un nucleo familiare, non superiore ai 6mila euro l’anno.
Requisiti economici ai quali si vanno ad aggiungere altri requisiti familiari. Nello specifico il nucleo familiare in questione dovrà vedere la presenza di un minorenne; di una persona con disabilità; di una donna in stato di gravidanza accertata; di una persona di età pari o superiore a 55 anni che si trovi in stato di disoccupazione.

Dal 1 Luglio solo requisiti economici

Fasce deboli quindi che potranno beneficiare di questo sussidio erogato su base mensile attraverso ricarica di una carta di pagamento elettronica nota come carta Rei. Da segnalare che il Reddito di inclusione (Rei) dal 1 gennaio 2018 va a sostituire in toto il Sia, Sostegno per l’inclusione attiva; e l’Asdi, l’Assegno di disoccupazione.
A partire dal 1 luglio 2018 secondo quanto previsto dalla legge di bilancio il Rei diventerà universale, nel senso che verranno meno i requisiti familiari e resteranno solo quelli economici.

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