La cannabis medica nelle farmacie:
Tra l’altro proprio in queste settimane, quindi con l’arrivo del 2017, è partita la vendita nelle farmacie italiane del farmaco prodotto interamente da cannabis made in Italy.
Ovvero, sostanza interamente prodotta e coltivata nelle serre dell’istituto Militare Farmaceutico di Firenze sotto egida dello Stato dal 2014.
Sta partendo proprio in queste ore la distribuzione nelle farmacie ospedaliere o esplicitamente autorizzare delle regioni dove l’uso è stato regolamentato. Il tutto per favorire i pazienti che si curano con tale sostanza, dato che per loro l’accesso al farmaco è spesso complicato.
Proprio in questo particolare momento storico è arrivata la dichiarazione da parte della Società Italiana di Farmacologia che ha voluto evidenziare come, ultimamente, stiano proliferando soprattutto in rete informazioni “non sempre corrette e potenzialmente pericolose per la salute”.
Il tutto perché le evidenze scientifiche sarebbero ancora di scarso rilievo e quindi servirebbe maggiore prudenza.
Ancora poche evidenze scientifiche:
La Società Italiana di Farmacologia raccomanda quindi di valutare su ogni singolo paziente le modalità di assunzione del farmaco a base di cannabis e di capire se non sia possibile ricorrere a farmaci tradizionali.
Una raccomandazione che deve essere fatta propria anche dai medici prescrittori in quanto a fronte dell’espansione ormai clamorosa dell’argomento, ci sarebbe ancora un’evidenza scientifica non così evidente.
Nel nostro piccolo anche noi abbiamo raccolto storie di chi utilizza il farmaco a base di cannabis; abbiamo raccontato la realtà di chi assume cannabis per attenuare i sintomo della Sclerosi Multipla.
Siamo andati ad intervistare, sempre in prima persona, pazienti che si curano con la cannabis per varie patologie. E in passato abbiamo voluto ascoltare anche il parere medico di un personaggio conosciuto nel mondo medico scientifico e in particolare per quello che riguarda la droga; Massimo Barra, che ci aveva parlato della cannabis per uso medico.
Ovviamente sono storie che abbiamo raccolto o pareri cui abbiamo dato spazio; un’evidenza scientifica incontrovertibile ancora manca. Ciò che si sta compiendo è un cammino verso un futuro utilizzo di questa sostanza in campo medico a 360 gradi.
Un percorso lungo e che avrà ancora bisogno di tempo. Ma che comunque, partendo anche dalla realtà italiana piuttosto chiusa su certi discorsi, ha già fatto passi notevoli.