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Prima Giornata mondiale delle bambine: ancora troppi abusi

L’ 11 ottobre è la prima Giornata mondiale delle bambine e delle ragazze voluta dall’Onu ed in occasione di questo avvenimento Terre des Hommes, la fondazione impegnate nella difesa dei diritti dei bambini, porta in Italia la campagna indifesa presentando un ricco “dossier sulla condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo”.
Indifesa nasce, come si evince dal titolo piuttosto esplicativo e riuscito, per garantire alle bambine e ragazze di tutto il mondo salute, protezione da violenze ed abusi, ed istruzione. Bambine di tutto il mondo che, purtroppo, continuano ad essere vittime di discriminazioni, violenza, tratta, abusi e mancato accesso all’istruzione: tutti fenomeni maggiormente avvertiti in aree geografiche ben distinte del globo anche se alcuni di questi, piuttosto sorprendentemente, sono presenti anche nel nostro paese.
Si parla ad esempio delle discriminazioni di genere; al riguardo il fenomeno dell’ infanticidio e dell’aborto selettivo (pratica in base alla quale in molti paesi si arriva ad abortire qualora dall’ecografia risulti trattarsi di una femmina) è ancora presente in diversi stati (vedi India e Cina), così come in alcune comunità straniere presenti in Italia. Come dire, la problematica non è poi così lontana da noi come si potrebbe pensare.

 

La prima Giornata mondiale delle bambine:

Così come il nostro paese non sarebbe al riparo nemmeno da pratiche quali la mutilazione genitale femminile: circa 1.000 bambine presenti nel nostro territorio sarebbero a rischio. Altri problemi avvertiti anche in Italia sono quelli relativi alla tratta ed alla prostituzione minorile: nel primo caso, si stima che le vittime di tratta in Italia sarebbero, secondo dati Oil, tra le 19mila e le 26mila. La Caritas parla di oltre 30mila.
Per quanto riguarda le adolescenti costrette a prostituirsi, non ci sono numeri ufficiali riferiti al nostro paese, ma si stima che siano tra le 1500 e le 2000: le nazionalità sono prevalentemente romena (46%), nigeriana (36%), albanese (11%), nordafricana (7%).
Come si vede in sostanza, una serie di problematiche molto complesse in riferimento alle bambine ed alle ragazze del mondo e che riguardano talvolta anche il ricco e civile occidente, non esclusa l’Italia. Di qui l’importanza della prima Giornata mondiale delle bambine e delle ragazze voluta dall’Onu; in concomitanza della quale è stato presentato, oltre al già citato dossier di Terre des Hommes “sulla condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo”, anche un altro documento esplicativo della problematica.
Si tratta di un ulteriore dossier realizzato in collaborazione con l’Ansa (su materiale tratto dall’archivio dell’Agenzia) che prende in esame la cronaca di 18 mesi (gennaio 2011-giugno 2012). In questo periodo si nota come siano state trasmesse oltre 130 mila notizie di cronaca; tra queste, quelle relative a casi di abusi e maltrattamenti che hanno interessato bambine e ragazze sono stati 3.196, circa 6 al giorno.

 

Violenze e discriminazioni sulle donne:

In occasione della campagna indifesa, Terre des Hommes oltre a certificare quanto siano ancora diffuse, in tutto il mondo, violenze e discriminazioni sulle donne denunciando una crescente esposizione delle bambine ad ogni sorta di violenza ed esclusione, presenta anche alcune proposte in materia.

  • Al Governo chiede di farsi promotore della ratifica, da parte del Parlamento italiano, della Convenzione del Consiglio d’Europa contro la violenza sulle donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul); 

  • al Ministro delle Politiche Sociali ed al Ministro della Salute viene chiesta la predisposizione di un sistema nazionale di raccolta dati sul maltrattamento ai danni dei bambini con particolare riguardo per le bambine;

  • al Ministro della Cooperazione Internazionale ed al Ministro degli Esteri, una particolare attenzione alla questione dei generi negli interventi di cooperazione rivolti alla protezione dell’ infanzia;

  • al Parlamento, un rafforzamento del ruolo e indirizzo del Segretariato Sociale;

  • ed infine i Media, cui si raccomanda un superamento degli stereotipi discriminatori di genere e dei condizionamenti che rafforzano, all’interno della società, le differenze tra bambini e bambine.

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Scrittore, giornalista, ricercatore di verità - "Certe verità sono più pronti a dirle i matti che i savi..."

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