Prezzi effettivi dei farmaci pagati dai governi
Secondo l’Oms, questa risoluzione esorta gli Stati membri a migliorare la condivisione pubblica delle informazioni sui prezzi effettivi pagati dai governi e da altri acquirenti per i prodotti sanitari e una maggiore trasparenza sui brevetti farmaceutici, i risultati delle sperimentazioni cliniche e altri determinanti del pricing lungo la catena del valore da laboratorio a paziente.
In sostanza si parla di aiutare gli Stati membri a prendere decisioni più consapevoli nell’acquisto di prodotti sanitari, negoziare prezzi più accessibili e infine ampliare l’accesso ai prodotti sanitari per le popolazioni. In che modo gli stati membri potranno ottenere questi risultati? Si parla di invito per gli Stati membri ad adottare misure appropriate per condividere pubblicamente le informazioni sui prezzi dei prodotti sanitari.
Ministro Grillo: “un giorno storico”
A ciò si aggiunge raccomandazione, sempre conformemente ai singoli quadri giuridici nazionali e regionali, ad adottare le misure necessarie, a seconda dei casi, per supportare la diffusione e il miglioramento disponibilità e accesso ai dati dei risultati aggregati ed ai costi delle sperimentazioni cliniche su soggetti umani indipendentemente dai risultati; a collaborare per migliorare la segnalazione delle informazioni da parte dei fornitori registrati prodotti per la salute, come rapporti sui ricavi di vendita, prezzi, unità vendute, costi di marketing e sussidi e incentivi;
Per il ministro della Salute Giulia Grillo si è trattato di un giorno storico perché “il mondo intero ha creduto alla nostra proposta di risoluzione che rappresenta una sfida per una maggiore equità nell’acceso alle cure e ora gli Stati si impegnano ad adottare i principi che abbiamo portato avanti perché non vi siano più barriere al diritto alla salute. Negoziare sulla base di informazioni più complete porterà a migliorare il dialogo con l’industria, ad avere un mercato più competitivo e innovativo e quindi a comprare più salute a parità di risorse.”
Fonte: quotidianosanita.it