La protesta degli operai all’Asinara:
Ma il popolo sardo, cui appartiene questo bellissimo territorio, in questo momento sta soffrendo una crisi asfissiante, che sta portando alla decimazione dei posti di lavoro, mettendo sul lastrico molte migliaia di famiglie. Molte aziende hanno già chiuso gli impianti di produzione, molte altre si accingono a farlo prossimamente; la cassa integrazione è a livelli record.
Già nel periodo che va dal 2004 al 2009 i lavoratori occupati nell’industria erano diminuiti di circa 20.000 unità. Gli occupati nel 2004 erano 113 mila mentre nel 2009 erano scesi a 94 mila. Da allora, i numeri hanno continuato a precipitare verso il basso. La precarietà nel lavoro avanza inesorabilmente portando la Sardegna al primo posto in Italia e, addirittura, nel Mezzogiorno;l’utilizzo del part-time soprattutto tra le lavoratrici, è a livelli altissimi.
Chi ha una possibilità di lavoro la difende con tutte le sue forze, come stanno facendo in questo momento gli operai della Vinyls, che da 130 giorni occupano il carcere dell’isola dell’Asinara, avendola trasformata in “Isola dei cassintegrati” e cercando di sensibilizzare senza sosta l’intera popolazione italiana e non solo, sulla loro condizione di grave disagio.
In questa incessante attività, il 2 luglio scorso, hanno ideato una manifestazione nel cuore della Costa Smeralda, a Portocervo, dove per un giorno hanno fatto sentire la loro voce ai turisti in vacanza, parlando della loro vertenza: “Noi lottiamo per 20 euro al giorno, gli stessi che voi qui spendete per un caffè!”.
E nella storica piazzetta hanno appeso un fantoccio simbolo dell’Eni che continua a non dare risposte. Il governo, come al solito quando i cittadini ne hanno bisogno, si è da tempo dileguato.