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Cosa sono le polizze dormienti
Con il termine di polizze vita “dormienti” si vanno in sostanza ad indicare tutte quelle che non sono state riscosse dai beneficiari e continuano quindi a giacere presso le compagnie di assicurazione, rischiando in questo modo di cadere in prescrizione.
Per capire le dimensioni del fenomeno basterà ricordare che soltanto nel periodo che va dal 2017 ad oggi l’Ivass ha provveduto a risvegliare complessivamente 208.863 polizze vita, ovvero l’equivalente di circa 3,9 miliardi di euro. Un dato che però può essere considerato alla stregua della classica punta dell’iceberg.
Quante sono le polizze dormienti in Italia
A creare il problema è stata una legge del 2008, che ha stabilito in due anni il termine massimo entro il quale i risparmiatori dovevano chiedere la liquidazione dell’importo preventivato, per non perdere il diritto. Un termine poi elevato a 10 anni proprio in considerazione delle pressioni esercitate dalle associazioni che tutelano gli interessi dei consumatori.
Per capire meglio la portata del fenomeno basti sapere che, nel nostro Paese, sono ben 4 milioni le polizze che rischiano di diventare dormienti a causa del fatto che gli eredi non sanno di esserne i beneficiari.
Come scoprire se un familiare ha stipulato una polizza vita?
Per scoprire se un proprio familiare ha stipulato una polizza vita, sono disponibili due strade, indicate dall’IVASS: ci si può rivolgere al Servizio ricerca coperture assicurative vita dell’ANIA (Associazione Nazionale Aziende Assicurative), compilando il modulo messo a disposizione, oppure al broker, alla banca o alla compagnia assicurativa di cui il familiare era cliente chiedendo precise informazioni sulla eventuale esistenza di polizze, utilizzando all’uopo il fac-simile predisposto dall’autorità di vigilanza del mercato assicurativo.
Va comunque sottolineato come proprio l’IVASS abbia provveduto dal canto suo a stipulare un accordo con le aziende del ramo che dal marzo 2018 permette di incrociare i codici fiscali degli assicurati delle polizze dormienti con l’Anagrafe Tributaria, verificando così l’eventuale decesso degli assicurati e la data. I nominativi ricavati per questa via saranno poi trasferiti alle compagnie al fine di liquidare i beneficiari delle polizze.