In questo articolo parliamo di:
Le polveri sottili e il monossido di carbonio:
Le polveri sottili sono il residuo di processi di combustione e l’effetto di gas inquinanti invecchiati: sono formate quindi, come sta accadendo in questi giorni, dalla combustione dei motori, dei riscaldamenti domestici, e dall’usura del manto stradale e delle gomme delle automobili.
Si parla in particolare di scarichi dei veicoli che presentino un motore a idrocarburi e che quindi sono caratterizzata da una combustione non completa. A questo riguardo infatti, la più alta concentrazione di monossido di carbonio si rileva a ridosso delle strade altamente trafficate.
L’eventuale inalazione di monossido di carbonio non porta effetti immediati ma può dare qualche segnale dopo un po’ di ore: tra questi, mal di testa e problemi respiratori.
L’importanza delle piogge:
Si dice spesso che i mutamenti meteorologici possono essere di supporto per limitare la presenza di Pm10 nell’atmosfera: questo perchè il sopraggiungere di venti e temporali può aiutare a rompere la cappa che imprigiona gli inquinanti di cui sopra negli strati più bassi dell’atmosfera.
Da questo punto di vista non sono solo le piogge ad essere utili, ma anche venti e turbolenze in genere che sono fondamentali per il rimescolamento atmosferico.
Targhe alterne e temperature dei termosifoni:
Sono questi i due provvedimenti principali intrapresi per tentare di limitare la presenza del Pm10 nell’atmosfera. A Roma ormai le targhe alterne sono all’ordine de giorno: in previsione ci sono anche giornate di blocco totale del traffico.
Un po’ come sta accadendo a Milano dove si è optato per questo provvedimento più stringente. E in gioco entrano anche le caldaie. I comuni stanno spingendo i cittadini a rottamare le caldaie più obsolete, quindi quelle più inquinanti.
Così come si è cercato di convincere i cittadini ad abbassare la temperatura del proprio riscaldamento domestico, scendendo a 20 gradi come soglia da non poter oltrepassare.
Tutte misure che, secondo alcuni esperti, potrebbero servire a poco o nulla partendo da quella che è la situazione reale di inquinamento ambientale.