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Pecunia non olet: quando le operazioni risparmio causano vittime

Pecunia non olet dicevano i romani, con questo tentando di mettere una fogliolina di fico alle pudenda di certe ricchezze dalla madre ignota. Termine quest’ultimo che per contrazione diventa, guarda il caso mignotta. Col tempo la saggezza romana s’è dimostrata fallace e di debole conio, giusto per rimanere in tema, poiché la pecunia non solo olet, ma ha per sopramercato un nauseabondo odore di morte. Che non è un bell’odore.
Fino a qualche tempo fa piaceva un po’ a tutti quell’idea anfibia che proteggeva la moneta dividendola dall’origine. Invece negli ultimi anni e anche negli ultimi giorni questo fetore è diventato di olfatto pubblico: adesso lo sanno anche i bambini quanto può puzzare di morte certo denaro e certa ricchezza.

Risparmiare poche centinaia di euro mettendo a rischio tante vite

Nell’ultima settimana s’è scoperto che la vita, casualmente di quattordici persone, vale poche centinaia di euro, forse qualche migliaio, che avrebbero voluto andare a sommarsi a tanti altri eurini che hanno avuto fortuna di apparire innocenti: solo perché alcunché è accaduto durante l’operazione di accumulo. Il fatto è che solo un paio di settimane prima sia morta una giovane operaia perché la macchina con cui lavorava pare fosse sprovvista delle opportune sicurezze. Anche qui la miseria di poche centinaia di euro risparmiate a fronte di una vita.
E circa tre anni prima un’altra bella operazione risparmio, «le spese di manutenzione sono scese del 98% da quando Autostrade sono diventate private» scriveva Andrea Pasqualetto sul Corriere della Sera il 22 aprile 2021 e aggiunse che «gli azionisti hanno intascato tra l’80 e il 100% degli utili.»

Morti mediatici ed altri che non lo sono più

Ma non è tutto ci sono quasi altri centoventimila morti attribuiti a malattia, Ma il terribile Covid è solo l’ultimo gradino del processo: quei morti sono figli ancora una volta dell’avidità. Dell’avidità di chi ha distrutto la sanità pubblica intascando tangenti e tagliando anno dopo anno fondi, posti letto e dipendenti, e anche di chi ha impedito la chiusura delle zone a maggior contagio imponendo la forte legge della produzione e della consegna ad ogni costo su quella ben più debole della salute. Tanto non si tratta della loro.
Ogni giorno cadono 80-90-100-110 morti che passano, come dire, per essere quasi fisiologici tanto poco riscontro gli viene dato. Perché esistono morti mediatici ed altri che non lo sono più. E tuttavia questi miserabili intascatori di denaro puzzolente di morte non hanno alcuna difficoltà a guardarsi allo specchio ogni mattina mentre si radono o stendono un velo di rossetto sulle labbra.
E tutto questo non ha nulla a che vedere con l’ipocrisia del denaro come sterco del demonio. Esiste anche il denaro buono, la giusta mercede e il giusto profitto. Almeno questa è la speranza.

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Blogger satirico, polemico, dadaista, ghibellino, laico, uomo d'arme e di lettere - Il Vicario Imperiale

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