Telefonata di Papa Francesco alle suore Carmelitane:
Ma poiché nulla si può tener nascosto per l’eternità ecco saltar fuori che le Carmelitane, ancorché scalze ed eremite, i segreti proprio non li sanno tenere e appena succede qualcosa dalle loro parti subito si mettono a spifferarlo in giro. In altre parole, come si usa dire in campagna: «queste non sanno tenersi un cece in bocca.»
E così la “personale” telefonata di Francesco, con tanto di registrazione è finita, chissà come mai, nelle mani dei media spagnoli che, come si conviene a chi di mestiere fa il propalatore di notizie l’hanno spedita in giro per il mondo.
Che a questo punto vien la voglia di pensare che all’operazione abbia giocato anche l’ufficio stampa della real casa vaticana. Che poi magari a questa strategia di comunicazione si dovrebbe mettere un freno, poiché a lungo andare il rischio è che si riveli controproducente.
Alternativamente si può sospettare che Obama e la sua NSA (National Security Agency) tengano sotto controllo il telefono del convento. Perché tanto a nessuno verrebbe in mente di pensare che il controllato sia papa Francesco. Che poi sarebbe anche un atto indelicato oltre che di cattiva educazione.
E papa Francesco è stato ben chiaro nel definire quali sono i pilastri dell’educazione che ha puntigliosamente elencato: «Trasmettere conoscenza, trasmettere modi di fare e trasmettere valori.» Come al solito la teoria suona meglio della pratica soprattutto quando questa deve essere applicata alle situazioni che non piacciono. E la questione dell’omosessualità, ne è un esempio.
Matrimoni gay e omosessuali:
Poi ha aggiunto: « Il compito educativo è una missione chiave, chiave, chiave!» Bello e ben detto. Solo un piccolo dubbio: chissà perché Francesco ha reiterato tre volte la parola «chiave»quando quella cruciale è «missione»? Pare quasi, vecchia storia, che il dettaglio valga più del concetto.
E dire che semplicemente a dare risposta ai tre pilastri di papa Francesco, con quel minimo di senso che si chiede ai raziocinanti, la questione gay e dei loro matrimoni o convivenze sarebbe bella che risolta.
Trasmettere conoscenza: l’omosessualità non è una malattia. Semplicemente un modo altro di intendere la sessualità. Trasmettere modi di fare: ogni persona va trattata con rispetto e un omosessuale è una persona. Trasmettere valori: libertà ed uguaglianza sono la base di ogni vivere civile che se poi ci si aggiunge anche la fratellanza si va a nozze. E quindi ognuno deve essere libero di fare l’amore come gli va.
Questione risolta dunque? Senz’altro no, poiché Francesco ricorda il caso della bambina che dice «la fidanzata della mia mamma non mi vuole bene.» quando ci sono tanti bambini che possono dire «il mio papà/la mia mamma non mi vuole bene.» Oppure come scrisse il cardinal Bergoglio alle suore di clausura argentine invitandole a pregare contro la legge sui matrimoni gay:«Non siamo ingenui non si tratta solo di una legge, ma il Padre della Menzogna cerca di confondere ed ingannare i figli di Dio.» Già. Domandone: chi è il padre della menzogna?