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Ordine Giornalisti: approvata la ‘Carta dei Precari’

L’Ordine nazionale dei giornalisti ha dato via libera ieri nella giornata dell’ 8 novembre al documento che dovrebbe porre un freno allo sfruttamento dei giornalisti autonomi e parasubordinati nelle testate giornalistiche; il documento contiene misure contro la precarietà e sanzioni contro i direttori di testata, nei casi in cui non garantiranno un’ “equa retribuzione a dipendenti e ad autonomi” e stop allo “sfruttamento dei giornalisti autonomi e parasubordinati” oltre che percorsi di inserimento nelle redazioni.
Le misure dovrebbero entrare in vigore a partire dal 1° gennaio 2012, e sono previste sanzioni per i direttori delle testate che non le rispetteranno a decorrere da quella data. Tutte le misure previste erano presenti nella cosiddetta “Carta di Firenze”.
Nato come segnale forte verso gli editori, il documento deontologico sulla precarietà del lavoro giornalistico ha tra i punti principali proprio quello inerente l’avvio di un procedimento disciplinare davanti all’Ordine dei giornalisti per chi, tra i responsabili di testata o redazioni, avallerà un trattamento economico mortificante per la stessa dignità dei giornalisti precari.

 

 

Lotta al giornalismo precario:

In questo caso il responsabile  potrà essere giudicato dall’Ordine per aver violato l’articolo 2 della legge istitutiva, quello che prescrive tra l’altro la lealtà tra colleghi. Con l’adozione da parte dell’Ordine, la Carta dei precari scritta a Firenze da giornalisti free lance, collaboratori e precari di tutta Italia diventa quindi vincolante a tutti gli effetti con un richiamo alle sanzioni della legge 69/1963, vale a dire l’ Ordinamento della professione di giornalista. 
«Un passo importante – ha detto il presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Enzo Iacopino – che rappresenta uno dei cardini dell’azione a tutela dei colleghi in difficoltà. Un dovere morale da parte di chi per troppi anni è stato a guardare e ha accettato senza muovere un dito lo sfruttamento indiscriminato ai danni di colleghi».
Il testo della bozza presentata all’ ordine e recante l’intestazione ‘in memoria di Pierpaolo Faggiano’, ovvero il giornalista precario 41enne della provincia di Brindisi suicidatosi lo scorso giugno, parte con una premessa sulla precarietà: “il giornalista – si legge in tale premessa – è a tutti gli effetti un cittadino di serie B, che non può costruire il proprio futuro, e nemmeno contribuire allo sviluppo del Paese, e ciò in netto contrasto con quanto stabilito dalla Costituzione.
Un giornalista precarizzato, poco pagato, con scarse certezze e prospettive e talvolta, per carenza di risorse economiche, anche poco professionalizzato, è un lavoratore facilmente ricattabile e condizionabile, che difficilmente può mantenere vivo quel diritto insopprimibile d’informazione e di critica posto alla base dell’ordinamento professionale. È necessario ribadire con forza che il primo diritto del giornalista è la tutela della sua autonomia, che in caso di precarietà lavorativa, fenomeno sempre piùespansione, è troppo spesso lesa da inadeguate retribuzioni.”

 

Equa retribuzione per i giornalisti:

Per tutti questi motivi, l’Ordine dei Giornalisti e l’Fnsi, nel promulgare la carta deontologica sui rapporti di collaborazione e solidarietà tra giornalisti per una nuova dignità professionale, affermano che l’informazione deve ispirarsi al rispetto dei principi e dei valori sui quali si radica la Carta costituzionale.
Si invita quindi alla solidarietà tra giornalisti “senza distinzione di posizione o incarico”,  introducendo sanzioni per i direttori di testata, nei casi in cui non garantiranno un’ “equa retribuzione a dipendenti e ad autonomi”, lo stop allo “sfruttamento dei giornalisti autonomi e parasubordinati”, “il rispetto dei limiti di legge e di contratto nell’impiego di stagisti e tirocinanti”.
Il divieto viene esteso anche all’ utilizzo, piuttosto diffuso, di giornalisti in pensione, “da parte dei datori di lavoro per svolgere mansioni contemplate nel precedente rapporto di lavoro”. I giornalisti inoltre, “sono tenuti a non accettare corrispettivi inadeguati o indecorosi per il lavoro giornalistico”.
“Abbiamo dedicato la carta di Firenze alla memoria di Pierpaolo Faggiano – ha detto il coordinatore del gruppo di lavoro sul Precariato dell’Odg, Fabrizio Morviducci – il ringraziamento va a tutto il consiglio che ha recepito la richiesta di aiuto di tanti colleghi.”

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