Lotta al giornalismo precario:
In questo caso il responsabile potrà essere giudicato dall’Ordine per aver violato l’articolo 2 della legge istitutiva, quello che prescrive tra l’altro la lealtà tra colleghi. Con l’adozione da parte dell’Ordine, la Carta dei precari scritta a Firenze da giornalisti free lance, collaboratori e precari di tutta Italia diventa quindi vincolante a tutti gli effetti con un richiamo alle sanzioni della legge 69/1963, vale a dire l’ Ordinamento della professione di giornalista.
«Un passo importante – ha detto il presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Enzo Iacopino – che rappresenta uno dei cardini dell’azione a tutela dei colleghi in difficoltà. Un dovere morale da parte di chi per troppi anni è stato a guardare e ha accettato senza muovere un dito lo sfruttamento indiscriminato ai danni di colleghi».
Il testo della bozza presentata all’ ordine e recante l’intestazione ‘in memoria di Pierpaolo Faggiano’, ovvero il giornalista precario 41enne della provincia di Brindisi suicidatosi lo scorso giugno, parte con una premessa sulla precarietà: “il giornalista – si legge in tale premessa – è a tutti gli effetti un cittadino di serie B, che non può costruire il proprio futuro, e nemmeno contribuire allo sviluppo del Paese, e ciò in netto contrasto con quanto stabilito dalla Costituzione.
Un giornalista precarizzato, poco pagato, con scarse certezze e prospettive e talvolta, per carenza di risorse economiche, anche poco professionalizzato, è un lavoratore facilmente ricattabile e condizionabile, che difficilmente può mantenere vivo quel diritto insopprimibile d’informazione e di critica posto alla base dell’ordinamento professionale. È necessario ribadire con forza che il primo diritto del giornalista è la tutela della sua autonomia, che in caso di precarietà lavorativa, fenomeno sempre piùespansione, è troppo spesso lesa da inadeguate retribuzioni.”
Equa retribuzione per i giornalisti:
Per tutti questi motivi, l’Ordine dei Giornalisti e l’Fnsi, nel promulgare la carta deontologica sui rapporti di collaborazione e solidarietà tra giornalisti per una nuova dignità professionale, affermano che l’informazione deve ispirarsi al rispetto dei principi e dei valori sui quali si radica la Carta costituzionale.
Si invita quindi alla solidarietà tra giornalisti “senza distinzione di posizione o incarico”, introducendo sanzioni per i direttori di testata, nei casi in cui non garantiranno un’ “equa retribuzione a dipendenti e ad autonomi”, lo stop allo “sfruttamento dei giornalisti autonomi e parasubordinati”, “il rispetto dei limiti di legge e di contratto nell’impiego di stagisti e tirocinanti”.
Il divieto viene esteso anche all’ utilizzo, piuttosto diffuso, di giornalisti in pensione, “da parte dei datori di lavoro per svolgere mansioni contemplate nel precedente rapporto di lavoro”. I giornalisti inoltre, “sono tenuti a non accettare corrispettivi inadeguati o indecorosi per il lavoro giornalistico”.
“Abbiamo dedicato la carta di Firenze alla memoria di Pierpaolo Faggiano – ha detto il coordinatore del gruppo di lavoro sul Precariato dell’Odg, Fabrizio Morviducci – il ringraziamento va a tutto il consiglio che ha recepito la richiesta di aiuto di tanti colleghi.”