Cosa prevede la riforma del Canone?
Con la riforma che è in rampa di lancio, il canone Rai si pagherà direttamente con la bolletta della luce; sarà abbattuto l’importo che, ad oggi, è di 113,50 euro per quasi tutti gli utenti. Attualmente sono infatti esentate dal pagamento del canone persone dai 75 anni in su con un reddito proprio e del coniuge non superiore ai 516 euro per 13 mensilità. Ovvero un reddito complessivo di 6.713,98 euro.
Altre agevolazioni che ad oggi sono presenti prevedono la possibilità, per i pensionati, di rateizzare il pagamento del canone Rai spalmandolo in 11 rate al massimo trattenute mensilmente dall’ ente pensionistico (Canone Rai a rate per i pensionati).
Ebbene la nuova riforma dovrebbe continuare a prevedere esenzoni e bonus per categorie sociali meno abbienti mentre per tutti i contribuenti regolari andrà a stabilire il pagamento di una cifra stabilita dagli indicatori Isee (indicatori utilizzati per calcolare la situazione economica delle famiglie) e che mediamente sarà di 60 euro; il tetto massimo che non potrà essere superato è comunque di 80 euro, ben al di sotto degli attuali 113,50.
Ma agli aspetti positivi fanno da contraltare altri che non saranno accolti favorevolmente dagli italiani; anzi per la verità, già in passato erano stati criticati in modo piuttosto deciso.
Platea allargata a pc e smartphone:
Il provvedimento prevede che la platea degli utenti sia allargata: il modello preso a riferimento, come è stato detto più volte, è quello della televisione pubblica inglese Bbc. A pagare saranno anche possessori di altri apparecchi per la ricezione; o, per dirla meglio secondo le parole del provvedimento, per non pagare il canone Rai bisognerà dimostrare di non possedere una tv o qualunque altro dispositivo (device) tramite il quale sintonizzarsi sui programmi del servizio pubblico. Tali dispositivi sono tablet, ipad, smartphone e pc.
Decisione che è andata a innescare una polemica di antica memoria e che già in passato aveva portato a levate di scudi da più parti; avevamo affrontato la questione oltre 2 anni fa, quando si era parlato per la prima volta dell’ipotesi di pagamento del canone Rai anche per i pc.
Il tentativo era stato contestato e l’allora sottosegretario allo sviluppo economico del governo Monti, Massimo Vari, aveva respinto il provvedimento. Il passaggio successivo era avvenuto in tempi più recenti; prima dell’estate, quando erano tornate a circolare voci sulla questione, la Rai aveva ribadito che si trattava del canone speciale Rai, ovvero quello richiesto ad aziende per il possesso di pc solo se utilizzati come televisori e che, viceversa, il tributo non andava versato se già richiesto per il possesso di un apparecchio televisivo.
Un chiarimento che aveva il sapore anche di una piccola retromarcia su una questione, quella del canone Rai per pc, che da quando è emersa per la prima volta ha portato a discussioni e proteste. C’è da stare certi che, a seguito di quanto uscito nelle ultime ore, anche in futuro ne vedremo delle belle.