In questo articolo parliamo di:
Addio obbligo di comunicazione inizio lavori:
Il punto di partenza riguarda l’aumento delle opere di edilizia cosiddette libere, ovvero i cui lavori possono essere iniziati senza dover comunicare prima l’avvio delle attività.
Si fa riferimento ad esempio agli interventi di manutenzione ordinaria ma non solo. Semplificazione del quadro delle autorizzazioni necessarie quindi. Ecco il perno sul quale ruota la riforma.
Niente più comunicazione di inizio lavori (la cosiddetta Cil) tanto per interventi di riparazione, rinnovamento, sostituzione di rifiniture di edifici; quanto per opere di pavimentazione e finitura di spazi esterni.
Lavori che richiedono la Scia:
Saranno circoscritti i lavori che richiederanno l’obbligo di Scia, la Segnalazione Certificata di Inizio Attività. Si parla ad esempio di manutenzione straordinaria o interventi di restauro su parti strutturali dell’edificio.
Una volta presentata la Scia, l’amministrazione locale avrà 30 giorni di tempo per effettuare i controlli. Nel caso di carenze riscontrate, l’ente potrà bloccare la prosecuzione dei lavori o richiedere al soggetto di mettersi in regola.
Tutte le domande per permessi che non siano includibili nella Scia potranno essere richieste direttamente presso uno sportello unico dell’ente territoriale.
L’avvio delle attività sarà subordinato al rilascio di apposita autorizzazione, che all’utente verrà comunicata dallo stesso sportello unico per via telematica.
Autorizzazioni semplificate per piccoli interventi:
Per quanto riguarda i piccoli interventi, si prevedono autorizzazioni paesaggistiche semplificate; saranno infatti individuati oltre 30 interventi che verranno esclusi dall’obbligo di rilascio di autorizzazione paesaggistica.
Da segnalare che il certificato di agibilità degli edifici verrà poi sostituito da una segnalazione di inizio attività, la Scagi. E che verrà messo definitivamente da parte il parere obbligatorio delle Asl in materia di conformità del progetto alle norme igienico sanitarie vigenti.
Tale concessione sarà sempre dovuta a livello tecnico entro un quadro di requisiti standard per le prestazioni degli edifici che saranno definiti in un secondo momento in intesa con il Ministero della Salute.
Tanti provvedimenti tutti inclusi nei medesimi decreti legge finalizzati ad abbattere la burocrazia per lavori di ristrutturazione edilizia.