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I nuovi CPR:
Il punto saliente del Decreto Minniti sull’immigrazione prevede la creazione di 20 nuovi centri di espulsione per gli stranieri irregolari, detti CPR, ovvero Centri permanenti per il rimpatrio.
Una novità molto importante, che può permettere di avere procedure di espulsioni molto più veloci, visto che fino ad oggi su tutto il territorio nazionale sono presenti solo cinque di questi centri, quindi era impossibile avere tempi veloci.
Questi nuovi CPR prenderanno il posto dei vecchi centri di identificazione ed espulsione (detti CIE) e dovranno rispettare regole molto diverse rispetto al passat.
Infatti questi centri dovranno ospitare massimo 100-150 persone; dovranno essere posti nelle aree esterne dei centri urbani; inoltre il Garante dei diritti dovrà effettuare controlli periodici per verificare le condizioni in cui i migranti vengono tenuti presso questi centri.
Richiesta di asilo più veloce:
Altra novità importante prevede una grande novità per il processo che può portare un migrante ad ottenere l’asilo politico: questo procedimento infatti viene reso dal Decreto molto più snello.
Come prima cosa infatti, è stato eliminato il terzo grado di giudizio: quindi il migrante che si vede negata la richiesta di asilo politico in secondo grado non può fare di nuovo appello e sperare nel terzo grado di giudizio.
Inoltre lo stesso secondo grado è stato semplificato poichè in questa sede il giudice non avrà più l’obbligo di ascoltare il migrante, ma potrà semplicemente vedere un video che illustra una sua dichiarazione. Tale video dovrà essere mantenuto presso la commissione territoriale. In questo modo si prevede che i tempi si accorcino in modo evidente.
Ampiamento dei tribunali:
Altro punto del decreto prevede l’ampiamento delle sezioni dei tribunali che devono essere specializzate in materia di immigrazione. Nel concreto queste sezioni saranno 26, al posto delle 14 che esistono attualmente.
In questo modo potranno essere facilitati i controlli che dovranno essere effettuati sui migranti, come ad esempio l’accertamento sulla loro cittadinanza o sul fatto che abbiano rinnovato oppure revocato il permesso di soggiorno.
Si prevedono interventi anche per potenziare le commissioni territoriali: queste infatti sono le prime a dover intervenire nel caso di arrivo di nuovo migranti; ecco perché sono state previste assunzioni pari a 250 persone così da rendere più ampio l’organico che lavora in tali sedi.
Anche la notifica degli atti che veniva portata avanti in precedenza ha subito una rivoluzione: tale procedura era ritenuta troppo lenta, quindi il decreto Minniti ha voluto intervenire per semplificarla.
Inoltre, per permettere la piena integrazione dei migranti che richiedono asilo nel nostro paese, il decreto Minniti prevede la possibilità, per i sindaci, di impegnare queste persone in lavori socialmente utili con la possibilità di creare progetti ad hoc e permettere loro di integrarsi meglio con il territorio nel quale si trovano.
Prima accoglienza: cosa cambia
Infine sono stati creati anche dei centri che possano dare una prima accoglienza ai migranti che arrivano in Italia in modo illegale. Una volta prestata prima assistenza si dovrà passare poi alla procedura di riconoscimento che prevede foto e rilevamento di impronte.
Nel caso in cui il migrante si rifiuti, non potrà essere ospitato in centri di accoglienza in quanto sarebbe presente un concreto rischio di fuga.