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Il costo del denaro nel 2023
6,8 milioni di famiglie indebitate: circa un quarto del totale, di cui 3,5 milioni con un mutuo per la casa. Nel 2022 e 2023, il costo del denaro è salito al 4,5%, ma le banche, prevedendo un allentamento da parte della BCE, hanno già iniziato a ridurre i tassi. A fine marzo 2024, il valore complessivo dei mutui per l’acquisto di abitazioni era di 423,4 miliardi di euro, con una crescita del 9% rispetto al 2020 ma un calo dell’1% rispetto al 2022. Di questi, 144 miliardi sono a tasso variabile e 279 a tasso fisso.
- Tassi fissi: da luglio 2022, il loro interesse medio è passato dall’1,8% a oltre il 6%, con un raddoppio delle rate mensili. Negli ultimi mesi, c’è stata una riduzione con un tasso fisso medio al 3,69% a marzo.
- Tassi variabili: nel 2023, hanno superato il 6% contro lo 0,6% di fine 2021. Oggi la media è al 3,67%, con un aumento del 77,4% per un prestito di 150mila euro su 20 anni (rata mensile a 1.180 euro contro i 665 euro di due anni fa).
Fase di transizione
In attesa del taglio del costo del denaro da parte della BCE (tra circa 10 giorni), le banche migliorano le condizioni su prestiti e mutui alle famiglie. Già ora, la media dei tassi di interesse è calata rispetto a fine 2024, con vantaggi per chi vuole comprare casa. Nei prossimi 18-24 mesi: la BCE dovrebbe ridurre il costo del denaro per portare l’inflazione al 2%, un livello “ottimale” a cui abituarsi.
Sintesi
Dopo un periodo di rialzi, i tassi sui prestiti e mutui iniziano a scendere, con un vantaggio per famiglie e imprese. Il mutuo fisso torna più conveniente del variabile, che però attende i prossimi passi della BCE. L’obiettivo è di arrivare a un costo del denaro più basso e a un’inflazione stabile al 2%.