Povertà minorile e baby pusher in Italia:
La povertà minorile, dai dati presentati, è in forte aumento se si considerano gli ultimi 13 anni ed è presente maggiormente al sud, dove si trovano circa il 70% del totale degli indigenti minori; anche il numero di bambini in condizione di assoluta povertà aumenta spostandoci verso il Mezzogiorno, e tra le famiglie con almeno due figli a carico. Nel corso del seminario, i rappresentanti dell’Unicef hanno sottolineato come la povertà stia raggiungendo, in Italia, livelli preoccupanti e come sia di conseguenza necessario assumere misure idonee a contrastare il fenomeno.
Parlando di minori, sempre nelle scorse ore è stato diramato un altro dato inquietante; secondo una relazione presentata al congresso nazionale della Societa’ italiana di pediatria da parte del nucleo investigativo dei carabinieri di Roma, sono in aumento i baby – pusher, vale a dire spacciatori con meno di 18 anni; nella maggior parte dei casi si tratta di ragazzi scelti appositamente da adulti, in quanto non imputabili, per spacciare sostanze stupefacenti.
Il numero dei baby – pusher, secondo i dati forniti dai carabinieri, sarebbe aumentato soprattutto nel 2009 e dall’identikit tracciato si tratterebbe per lo più di studenti, con meno di 14 anni e di nazionalità italiana dediti a compiere questo tipo di attività soprattutto davanti a locali frequentati da loro coetanei.
Numero dei minorenni arrestati:
Dai dati riportati si evince come, nel 2009, gli adolescenti arrestati per reati connessi alla droga siano stati 823, mentre 1163 sarebbero i ragazzi segnalati all’autorità giudiziaria. La maggior parte degli arrestati ha 17 anni, tuttavia sono ampiamente rappresentate anche fasce più giovani; il 28% ha 16 anni, il 14% ne ha 15 e il 4% ha 14 anni.
Da segnalare che, a differenza della povertà minorile che, come detto, risulta esser maggiormente diffusa nel Mezzogiorno; parlando di baby – pusher il fenomeno è concentrato soprattutto nel Nord Italia (41,10%), poi nel Sud e Isole (36,89%) e Centro (22%).