Scontrini e pericolo Bisfenolo A:
I ricercatori svedesi dell’Istituto Jegrelius per la chimica verde applicata hanno riportato infatti che gli scontrini analizzati contengono in media l’1,5% di BpA, vale a dire mille volte di piu’ di quanto si trovi ad esempio nei biberon al policarbonato vietati in molti paesi; la carta usata per produrre scontrini e fatture, infatti, diventa pericolosa poiché si scioglie e va a contaminare gli oggetti con i quali è entrata a contatto, ad esempio le banconote per chi è solito conservare gli scontrini fiscali nel portafogli.
Altro aspetto inquietante della vicenda è dato dal fatto che il Bisfenolo A, secondo questa ricerca, sarebbe contenuto anche in altri oggetti di uso quotidiano quali estratti conto delle banche, biglietti di aerei, treni, autobus, e addirittura in alcune etichette.
Lo studio sul Bisfenolo A ha suscitato molte reazioni nel paese dove è stato condotto, la Svezia; i sindacati che tutelano i lavoratori del commercio hanno richiesto il ritiro immediato della carta con la quale i loro rappresentati entrano quotidianamente a contatto per questioni di lavoro. Alcune aziende hanno agito in questa direzione, altre restano in attesa di eventuali indicazioni da parte dell’Unione Europea.
Nel frattempo, dato che il Bisfenolo A è stato sospettato di causare infertilità e altri problemi all’apparato riproduttivo, chissà che a qualcuno, in Italia, non venga in mente di giustificare la propria evasione fiscale adducendo come causa del proprio non emettere scontrini una filantropica salvaguardia della continuità della specie umana; in quel caso, magari, conoscendo il nostro paese, costui potrebbe anche esser salutato come un eroe e addirittura insignito di qualche onorificenza dato l’amore dimostrato verso il prossimo.