L’inchiesta della DDA di Napoli:
Sono sei le ordinanze di custodia cautelare notificate nell’ambito dell’inchiesta della DDA di Napoli e dei carabinieri del comando Tutela ambiente del colonnello Sergio De Caprio.
In manette gli ex dirigenti della coop modenese, subappaltatori e imprenditori della metanizzazione compiuta nei comuni tra Casal di Principe, Casapesenna e limitrofi. I quattro manager di Cpl Concordia sono indagati per concorso esterno in associazione mafiosa per essersi accordati con i clan dei Casalesi, in particolare con i reggenti delle cosche Schiavone e Zagaria, che gestivano l’affare della metanizzazione nell’agro aversano.
Secondo l’accusa avrebbero ricevuto dai clan sostegno di vario tipo e la camorra avrebbe costretto i titolari della Eurogas, società già assegnataria della convenzione con tre comuni, a cederla gratuitamente alla Cpl Concordia. Piccolo e Schiavone, invece, sono indagati per associazione mafiosa per aver curato gli interessi del clan Zagaria in relazione agli appalti per la metanizzazione del casertano.
Come evidenziato dal Gip nell’ordinanza di custodia cautelare, le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia e condotte dai carabinieri del NOE di Caserta in relazione alle opere di metanizzazione eseguite dalla CPL Concordia nel Bacino Campania 30 risalenti al 2000, sono state determinanti le dichiarazioni del pentito Antonio Iovine, vertice del clan dei Casalesi.
Secondo il sostituto procuratore aggiunto della DDA di Napoli Giuseppe Borrelli, “l’ex senatore PD Lorenzo Diana avrebbe avuto un ruolo di assoluto rilievo in quanto facilitatore della realizzazione delle opere nel bacino”.
Il ruolo di Lorenzo Diana:
Lo stesso Borrelli sottolinea il ruolo fondamentale di Diana alla luce dei suoi incarichi in quanto componente della Commissione Parlamentare Antimafia prima e consigliere comunale di San Cipriano d’Aversa, poi. Secondo il Gip Federica Colucci “l’ex senatore avrebbe esercitato un ruolo di intervento diretto sulla prefettura di Caserta.” La Cpl concordia aveva anche assunto nel periodo 2006-2007 il figlio di Lorenzo Diana con incarichi non meglio precisati.
Lorenzo Diana risulta indagato per concorso esterno in associazione camorristica (art 110 e 4 16 bis c.p), per quella già prescritta di corruzione (art 358 c.p) e abuso di ufficio (art. 323 c.p.) in due diverse ordinanze. Solo per una di queste il Gip ha disposto il divieto di dimora in Campania.
Lorenzo Diana è infatti coinvolto in una vicenda con il sostituto procuratore FIGC Manolo Iengo per far ottenere al figlio di Diana un certificato fasullo di dirigente della Frattese calcio, squadra di serie D, utile per consentire al ragazzo di accedere al master di dirigente sportivo. Non solo, Diana avrebbe anche affidato allo stesso legale incarichi di assistenza del CAAN, centro agroalimentare di Volla a Napoli.
Il sindaco Luigi De Magistris però ha sospeso la posizione di Diana da dirigente del CAAN per permettergli di difendersi, anche se è giusto ricordare che Lorenzo Diana non figura tra gli arrestati.