Libertà di stampa nel mondo: l’Italia scivola
Non sorprende infatti che il trio di Paesi composto da Eritrea, Turkmenistan e Corea del Nord – dittature assolute che non consentono libertà civili- occupi nuovamente gli ultimi tre posti della classifica. Questi ultimi sono immediatamente preceduti da Siria, Iran e Cina, tre paesi che, risucchiati da una folle spirale di terrore, sembrano aver perso il contatto con la realtà. Proseguendo verso l’alto, troviamo il Bahrain e il Vietnam, regimi oppressivi per eccellenza.
“La classifica di quest’anno – conclude RSF – ritrova ai primi posti lo stesso gruppo di paesi che continuano a rispettare le libertà fondamentali: Finlandia, Norvegia e Paesi Bassi. Questo ci dimostra che l’indipendenza dei media può preservarsi solamente nelle democrazie forti“.
Per quanto riguarda nello specifico la situazione italiana, i dati sono tutt’altro che positivi. Il nostro paese ha perso infatti ulteriori posizioni, scivolando dal 49esimo al 61esimo posto della classifica, molto al di sotto di altri Paesi europei.
In Italia a differenza dei paesi menzionati sopra, le libertà civili ci sono tutte e non è presente alcuna forma di regime; di conseguenza il risultato così scadente riportato dal nostro paese andrebbe indubbiamente ricercato in altri ambiti, vedi la tendenza tutta italiana ad assumere comportamenti omertosi oltre che l’ abitudine di gran parte dei giornali grossi, anche quelli che spesso si identificano come liberi, ad essere assoggettati al potere per questioni economiche. I giornali d’altra parte, vanno venduti ed in questi tempi di crisi meglio stare sicuri.
I paesi con più libertà di stampa:
Tornando al quadro del resto d’Europa, come accennato la Finlandia e la Norvegia confermano il loro primato ex aequo, seguite da Estonia, Paesi Bassi, Austria, Islanda, Lussemburgo, Svizzera. Ma anche a Germania (18mo posto), Polonia (24) Regno Unito (28), Francia (38), Spagna (39), Romania (49) e Bosnia Erzegovina (59). Sempre rimanendo in Europa, le posizioni peggiori sono occupate dalla Bulgaria (80) e dalla Grecia(70).
Peggio di noi hanno fatto gli Stati Uniti, che dal 20mo posto della classifica 2010 precipitano in modo eclatante al 47mo. Non certo il trionfo della Democrazia.