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Quali bonus sono a rischio?
L’elenco delle agevolazioni potenzialmente destinate alla cancellazione o alla riduzione è lungo e comprende bonus mobili, bonus verde, bonus decoder e tutti gli sconti legati ai lavori edilizi. Anche il bonus psicologo e le carte “Cultura” e “Dedicata a te” potrebbero subire modifiche o essere eliminati.
Tagli pesanti ai bonus edilizi: un futuro incerto per le ristrutturazioni
Il settore delle ristrutturazioni edilizie è destinato a subire un profondo cambiamento. Le agevolazioni fiscali, pilastro fondamentale per incentivare interventi di efficientamento energetico e messa in sicurezza degli edifici, sono infatti a rischio di drastici tagli.
Tra i bonus più a rischio di cancellazione troviamo l’ecobonus al 75%, che sosteneva i lavori di riqualificazione energetica degli edifici unifamiliari e condominiali, e il sismabonus, che offriva importanti detrazioni per gli interventi antisismici. Anche il bonus verde, dedicato alla sistemazione di aree verdi private, potrebbe sparire dai radar.
Superbonus ridimensionato
Il Superbonus, al centro di numerose polemiche, subirà un netto ridimensionamento. La detrazione passerà dal 70% al 65% e sarà limitata ai lavori condominiali approvati entro il febbraio 2023. L’unico bonus destinato a sopravvivere, seppur in forma ridotta, è quello per le ristrutturazioni edilizie. La detrazione passerà dal 50% al 36% e sarà applicata su una spesa massima di 48.000 euro, rispetto ai precedenti 96.000 euro.
La riduzione degli incentivi per l’edilizia suscita forti preoccupazioni nel settore. Secondo Fillea-Cgil, tagliare gli incentivi per l’efficientamento energetico e la ristrutturazione delle case sarebbe un “errore clamoroso” in contrasto con le politiche europee e a danno di cittadini, lavoratori e imprese.
Possibili conseguenze
La fine di molti bonus edilizi avrà conseguenze significative:
- Rallentamento delle ristrutturazioni: la riduzione degli incentivi scoraggerà molti proprietari a effettuare lavori di riqualificazione, con conseguente invecchiamento del patrimonio edilizio.
- Perdita di posti di lavoro: il settore edile, già in difficoltà, potrebbe subire ulteriori contraccolpi a causa della riduzione degli investimenti.
- Aumento dei consumi energetici: il mancato incentivo all’efficientamento energetico potrebbe comportare un aumento dei consumi e delle emissioni inquinanti.
Un impatto economico significativo
Secondo le stime di Assoutenti, dal 2020 al 2024 i crediti legati ai bonus edilizi hanno rappresentato un costo complessivo di circa 220 miliardi di euro, con un peso medio per famiglia di oltre 8.500 euro. Questa cifra evidenzia l’impatto economico significativo di tali misure e spiega l’attenzione del governo a ridimensionarle.
La fine dei bonus casa avrà inevitabili ripercussioni sui cittadini, che si troveranno a dover affrontare costi maggiori per le ristrutturazioni e per l’acquisto di beni legati all’efficientamento energetico. Inoltre, la riduzione degli incentivi potrebbe frenare gli investimenti nel settore edilizio e rallentare la transizione verso un’economia più sostenibile.
Cosa aspettarsi in futuro?
I dettagli definitivi sulle nuove misure fiscali saranno definiti entro ottobre, con l’approvazione della legge di bilancio. Nel frattempo, cittadini e imprese del settore edilizio attendono con ansia di conoscere quali bonus sopravviveranno e con quali modalità.
In conclusione, l’era dei bonus casa volge al termine, aprendo una nuova fase caratterizzata da una maggiore attenzione alla sostenibilità economica delle politiche pubbliche. Le decisioni che verranno prese nei prossimi mesi avranno un impatto significativo sulla vita di milioni di italiani e sul futuro del settore edilizio.