In questo articolo parliamo di:
Una legge contro le grandi catene online?
Il tutto, così viene garantito, per il bene dell’ editoria italiana ed anche della cultura: a molti in realtà, è sembrata una legge anacronistica dal sapore protezionistico piuttosto evidente tanto da esser stata ribattezzata in maniera scherzosa (ma forse non troppo) legge “anti Amazon”.
Per le grandi catene sarà infatti più difficile conquistare il mercato italiano data l’ impossibilità di effettuare, sul territorio, sconti consistenti sui libri come avevano fatto fino ad oggi: Amazon ed Ibs su tutti e, non a caso, proprio in questi ultimi giorni hanno effettuato una sorta di “svuota tutto” con prezzi molto più che competitivi in attesa dell’entrata in vigore della legge Levi.
Sul sito Amazon ad esempio, campeggia da diverso tempo il seguente avviso: “Caro cliente, Sembra ormai certo che dal 1° Settembre entrerà in vigore una legge sul prezzo dei libri in lingua italiana. In ottemperanza con questa legge, continueremo a scontare liberamente i titoli fuori catalogo o su cui la legge non viene applicata, e a offrirti ottimi prezzi sulla nostra selezione di milioni di titoli in lingua straniera. A breve ti offriremo inoltre la possibilità di scegliere tra un catalogo di centinaia di migliaia di libri usati. Ti offriamo ora un’ultima possibilità di acquistare fino alle ore 19:00 del prossimo 31 agosto i tuoi libri preferiti a prezzi mai più ripetibili. Oltre 235.000 libri in italiano che ti proponiamo con uno sconto di almeno il 40% sul prezzo di copertina.”
Reazioni dei lettori e dei consumatori:
La reazione dei consumatori è stata naturalmente rumorosa, data l’ incongruenza nel sostenere che una legge recante l’obbligo di tenere i prezzi alti possa in qualche modo esser favorevole ai lettori acquirenti: le maggiori associazioni della categorie si sono ovviamente schierate contro il provvedimento vedendo in esso una norma che danneggerà i consumatori stessi e provocherà un calo dei lettori.
Argomento questo che, è bene evidenziarlo, è già un fattore di criticità nel nostro paese dato che, in materia di spesa pro capite annuale per libri,ci troviamo già tra gli ultimi posti della classifica (la media è di 3 libri letti annualmente da ogni italiano). Ecco perché risulta francamente difficile comprendere come tale provvedimento possa migliorare la condizione.
Tuttavia è giusto sottolineare come non manchino gli entusiasmi per questa legge: è il caso dell’Associazione Italiana Editori (Aie) che, per voce del suo presidente Marco Polillo, ha sottolineato la “grande soddisfazione per l’approvazione della legge Levi che regolamenta finalmente gli sconti sulla vendita dei libri. La legge migliora sostanzialmente la situazione attuale, di fatto senza controllo, attraverso una regolamentazione del mercato che, pur garantendo ai lettori la possibilità di accedere alle varie offerte decise dagli editori sulla loro produzione, definisce in maniera certa i limiti entro cui si potranno fare le promozioni. In questo modo si è cercato di garantire in maniera sostanziale le librerie che si rivelano risorsa fondamentale per la diffusione della cultura nel nostro paese anche in un periodo di grande sofferenza economica.”
Polillo ha persino ringraziato pubblicamente l’autore della legge, che sembra fatta apposta per proteggere la categoria: “Vorrei rivolgere un sentito ringraziamento a tutti coloro che, con pazienza, tenacia e adesione, si sono fatti carico di portare a termine questo progetto di straordinaria importanza per la cultura di questo Paese, in primo luogo all’onorevole Ricardo Franco Levi, promotore dell’iniziativa.”
I piccoli editori protestano:
Probabilmente i consumatori non saranno d’accordo con queste dichiarazioni e, ci sentiamo di aggiungere noi, è possibile che non lo siano nemmeno alcuni soggetti minori rappresentati all’ interno della categoria stessa, vedi ad esempio le piccole realtà di editori che non possono competere con i grandi gruppi e che sopravvivono grazie a strategie di mercato alternative (tra le quali, magari, anche premiare la fedeltà dei clienti abituali con sconti e quant’altro).
Ultima curiosità su questa legge; secondo alcuni opinionisti sarebbe possibile immaginare un escamotage cui ricorrere per aggirarla. Basterebbe infatti registrare, in un paese estero dell’ Ue magari vicino all’Italia, un sito internet di vendita libri.
In questo modo, a meno che non si voglia controllare ogni singolo pacco spedito da tale paese e contenente libri per verificare se il prezzo effettivo superi la percentuale consentita di sconto, si innescherebbe un meccanismo difficile da fermare anche in virtù del Trattato Ue che vieta ogni restrizione al libero scambio tra gli Stati membri. Potrebbe essere il classico esempio di “fatta la legge, trovato l’inganno”: sport che, come noto, in Italia è molto praticato.