Il settore green e gli investimenti femminili
Se oggi la maggior parte dei settori produttivi sono alle prese con la crisi economica post-pandemica, fa eccezione quello della Green Economy che —secondo quanto rilevato dall’International Center for Social Research (ICSR) per conto di Ener2Crowd.com— vede impegnati in ruoli dirigenziali (o comunque in attività di rilevante importanza) quadri e dirigenti che nel 58% dei casi sono donne
“Nel comparto tecnologico, poi, le aziende guidate dalle donne rendono ai loro investitori il 35% in più rispetto a quelle guidate dagli uomini” osservano gli analisti.
Ma il dato più eclatante proviene dal sondaggio realizzato durante la prima settimana di agosto 2022 dall’International Center for Social Research: il 53% degli investimenti nella finanza alternativa verde proviene dalle donne. E se consideriamo lo specifico comparto dell’energia sostenibile, le donne rappresentano il 55% del totale degli investitori.
Le donne sono più orientate a riduzione emissioni inquinanti
Secondo il sondaggio ISCR —inoltre— le donne sono più orientate alla riduzione delle emissioni inquinanti (68%) ed al risparmio energetico (65%) e le imprese con una leadership femminile mostrano una maggiore attenzione ai temi della sostenibilità ambientale ed energetica: un’azienda rosa su 3 investe in prodotti e tecnologie green contro un’azienda su 4 di quelle guidate dagli uomini.
«Sono le piccole azioni che si compiono ogni giorno che possono migliorare il mondo in cui viviamo» sottolinea Niccolò Sovico, ceo, ideatore e co-fondatore di Ener2Crowd.com, la piattaforma può essere utilizzata sia dalle società del settore dei servizi energetici (come strumento parabancario) sia direttamente dalle imprese che vogliono acquistare nuovi impianti o introdurre soluzioni più efficienti o alternative in grado di aumentarne la sostenibilità.
Dall’altra parte c’è il “crowd” —il cittadino— che con le sue scelte fornisce un contributo economico tangibile per favorire la costruzione di un ambiente migliore, guadagnando anche un interesse molto più elevato —a parità di rischio— rispetto a qualunque altra forma di investimento.
«Quando lasciamo l’auto e andiamo al lavoro in bicicicletta, quando ci portiamo dietro un sacchetto di tela per evitare di acquistarne uno in plastica nei negozi, quando spegnamo la luce uscendo da una stanza e —soprattutto— quando decidiamo di investire nella finanza alternativa, stiamo compiendo un passo fondamentale per salvare il pianeta» sottolinea Giorgio Mottironi, cso e co-fondatore di Ener2Crowd nonché chief analyst del GreenVestingForum.it, il forum della finanza alternativa verde.