Cosa sta succedendo a L’ Aquila:
“Per mesi le persone terremotate sono rimaste spaesate -si legge dalla nota diffusa dal sindacato di base Usb Vigili del Fuoco in riferimento all’ incontro del 4 Aprile -e totalmente escluse dalle scelte politiche che decidevano il loro futuro.
Sono passate dalla rassegnazione alla rivolta, attraversando mille trasformazioni. Intrecciando voci, e risate di sciacalli: imprenditori che hanno con le loro parole scatenato la protesta popolare delle carriole, quando ormai il terremoto non faceva più notizia. <Riprendiamoci la città!> hanno gridato gli abitanti dell’Aquila, dimostrando la volontà di non rassegnarsi al silenzio, anche se costretti a vivere nelle periferie di una città fantasma. Il terremoto ha svegliato i cittadini la notte del 6 aprile 2009 alle ore 3.32: in poche ore l’Aquila, i comuni limitrofi colpiti, sono diventati zone militarizzate inaccessibili.”
L’Aquila: tanti vigili ma non operativi
In passato dalle pagine di questo giornale avevamo già affrontato la situazione dei vigili del fuoco presenti a l’Aquila (L’Aquila: Vigili del Fuoco senza direttive e funzioni), (Vigili del Fuoco, il sindacato: “noi emarginati e dimenticati“) e delle loro difficoltà; in concomitanza della ricorrenze dei due anni dal sisma tornano a far sentire la loro voce.
“I Vigili del Fuoco – si legge ancora nella nota – hanno prestato soccorso la notte del tragico 6 aprile 2009, pur essendo in servizio solo in 12. Quale è la situazione oggi? In effetti l’organico dell’Aquila è stato potenziato. Nonostante tutto, non si riesce a rendere operative queste forze per mancanza di fondi. Partono da tutta Italia per portare soccorso e avendo mezzi di trent’anni rimangono fermi in autostrada come carovane di pellegrini.
Hanno denunciato che tutte le risorse vanno in mano ad una Protezione Civile che ha gestito l’emergenza, come è costume fare in Italia, con poca trasparenza e grande spreco di risorse. Hanno denunciato la mancanza assoluta, in questo Paese, della cultura della prevenzione, della previsione e dell’analisi dei rischi che è il fondamento per limitare i danni derivanti da eventi calamitosi. Hanno gridato che le tragedie come quella dell’Aquila diventano occasione di lucro per politici scaltri ed imprenditori senza scrupoli, chiaramente sulla pelle di tutti, terremotati e non.”
Ricordiamo che lo stato di emergenza e calamità naturale è stato dichiarato fino al 31 Dicembre 2011 e che, come si legge ancora nella nota dei Vigili del Fuoco, la speranza è che, dopo quella data, “il Governo sarà finalmente pronto a formulare una legge organica sulla ricostruzione uscendo finalmente dall’emergenza”. Tutte queste tematiche saranno affrontate nell’incontro previsto per il prossimo 4 Aprile a l’Aquila, in Piazza Duomo.