In questo articolo parliamo di:
Numeri sul gioco d’azzardo in Italia:
Uno studio recente condotto dall’Associazione Onlus ‘Centro sociale Papa Giovanni XXIII’ e da Conagga, coordinamento nazionale gruppo giocatori d’azzardo, ha provato a fornire una risposta a questi interrogativi: e i dati emersi non sono certo rassicuranti.
Secondo queste statistiche l’Italia si trova al quarto posto nel mondo in quanto a spesa per il gioco d’azzardo: nel 2013 nel nostro paese sono stati giocati 84,7 miliardi (fonte: il Libro blu dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli) e di questi circa 67 sono ritornati ai giocatori sotto forma di vincita. Il saldo parla quindi di 17 miliardi di euro persi nel gioco d’azzardo.
Cifre assolutamente di rilievo e che, se rapportate al numero di abitanti, portano il nostro paese in una posizione ancora più alta in questa classifica: seguendo questo ulteriore parametro l’Italia sale al secondo posto al mondo in quanto a perdite legate al gioco d’azzardo. Prima di noi soltanto l’Australia.
Quanti sono i soldi persi con il gioco?
Relativamente ai soldi persi, in tutto il mondo ci sarebbero solo 10 paesi nei quali gli abitanti perdono una cifra superiore ai 10 miliardi di dollari: Stati Uniti su tutti, seguiti da Cina, Giappone e Italia per l’appunto, con i 17 miliardi di euro di cui sopra che in dollari diventano circa 24 miliardi (fonte: report internazionale sul fenomeno del gioco d’azzardo prodotto da H2 Gambling Capital).
Dividendo queste cifre per il numero di abitanti, si scopre che mediamente in Italia ogni cittadino perde 400 dollari all’anno nel gioco d’azzardo. Davanti a noi solo gli australiani, con 795 dollari all’anno pro capite.
Parlando di giochi preferiti dagli italiani, secondo il Libro Blu dell’ Agenzia delle Dogane e dei Monopoli la metà circa degli 84,7 miliardi giocati dagli italiani è stata spesa tra Slot machine e Videolottery; seguono a notevole distanza i soldi spesi per i giochi online (12,4 miliardi) e quelli investiti nelle lotterie istantanee (9,6 miliardi).
Il fallimento delle politiche di prevenzione del gioco:
Tutte le politiche messe in atto fino ad oggi per tentare di arginare il fenomeno dilagante del gioco d’azzardo risultano, quindi, non essere state all’altezza; lo Stato non riesce ad arginare il fenomeno ed il conto finiscono per pagarlo tutti i cittadini.
Anche perché se ai dati di cui sopra relativi ai soldi che gli italiani ‘buttano’ nel gioco d’azzardo aggiungiamo le cifre che lo Stato deve investire nel sociale per garantire l’accesso alle cure dei cittadini malati di gioco d’azzardo patologico, ben si comprende che i conti non tornano. O almeno, per essere più precisi, tornano solo per alcuni.