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Coltivare cannabis per uso personale: reato o no?

Il tema continua a dividere e la stessa giurisprudenza al riguardo si sussegue con decisioni che vanno prima in un senso poi nell’altro. Ovviamente opposto. Coltivare cannabis in Italia, per uso personale, si intenda, è reato oppure no?
Nelle ultime ore è arrivata un’ulteriore puntata di una querelle ormai ricca di episodi; ci ha pensato la Corte costituzionale a dichiarare non fondata la questione sollevata dalla Corte d’appello di Brescia, la quale aveva posto dubbi circa il fatto che la norma, contenuta nel Testo unico sulle droghe e che fa riferimento proprio all’ illiceità della coltivazione per uso personale, potesse essere legittima.
Secondo la Corte costituzionale quindi, la norma prevista è ampiamente legittima. E coltivare cannabis resta sempre e comunque un reato.

Testo Unico sulle Droghe:

Il Testo Unico sulle Droghe, ovvero la legge n. 309 del 1990, è la legge che fino al 2006 aveva regolamentato la questione delle sostanza stupefacenti; la norma fu poi ribaltata dalla nota legge Fini-Giovanardi che mutò il panorama normativo in materia di droghe con l’intenzione di circoscrivere e limitare i comportamenti connessi all’utilizzo di sostanze stupefacenti per porre un argine al fenomeno aumentandone la punibilità.
Ebbene secondo la Corte d’appello di Brescia, nella legge in questione potevano essere trovati dubbi di legittimità in quanto non era inclusa, nell’elenco della condotte punibili solo con sanzione amministrativa, la coltivazione di piante di cannabis finalizzata in via esclusiva all’uso personale.
Potevano quindi esserci i margini per una depenalizzazione della coltivazione per utilizzo personale. Non secondo la Corte costituzionale, che come detto ha dichiarato non fondata la questione con la sentenza n.109.
La coltivazione di cannabis quindi, sia pure soltanto per uso personale, non potrà essere ricompresa tra quelle condotte punite solo con sanzione amministrativa in quanto comportamento mirato ad accrescere il quantitativo di stupefacenti presenti sul territorio nazionale.

La legge attuale:

La normativa attuale differenzia in quanto a sanzioni la posizione del consumatore da quelle del produttore o del trafficante. Tuttavia, sempre secondo la Corte costituzionale, questa impostazione non deve portare agevolazioni della diffusione della droga tra la popolazione invogliando quindi a una coltivazione per utilizzo personale.
Ecco perchè non si può pensare di trattare con minor rigore legislativo la coltivazione non autorizzata di piante dalle quali possono estrarsi sostanze stupefacenti, compresa la cannabis. Anche nel caso tale produzione sia finalizzata soltanto ad uso personale.

Il futuro è una legalizzazione?

Un sentenza che quindi pone un argine momentaneo ad un tentativo di depenalizzare l’illecito di produzione di cannabis per uso personale. La palla torna ora ai dibattiti che sul tema sono copiosi e costanti.
Legalizzare o lasciare le cose come sono? A giudicare dall’attualità, la strada di una liberalizzazione dovrebbe restare favorita. Molti indicano proprio il 2016 come anno buono per la legalizzazione della cannabis per uso personale; d’altra parte sul tema si sono fatti notevoli passi avanti.
È ormai realtà l’utilizzo personale, con il ministero della Salute che ha dettato le proprie linee guida a medici di base e farmacisti delle singole regioni per prescrivere il farmaco a base di cannabis. In Parlamento esiste da mesi un gruppo trasversale nato per dar vita ad una legge tesa a liberalizzare anche l’uso personale, andando a consentire la coltivazione e la detenzione di un numero limitato di piantine e solo, ovviamente, per uso personale. Resterebbe vietata quindi la vendita.
Se il 2016 sarà l’anno della svolta per i supporter della legalizzazione della marijuana, lo si saprà a breve. I presupposti sembrerebbero esserci tutti e si tratta di un tema ormai destinato a trovare la propria strada

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Scritto da

Giornalista indipendente, web writer, fondatore e direttore del giornale online La Vera Cronaca e del progetto Professione Scrittura

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