Il picco inflazionistico del 2022 e 2023
Nonostante la bassa inflazione, l’obiettivo di una crescita economica più sostenuta rimane fondamentale. L’Europa, con un’inflazione media del 2,6% (in aumento rispetto ad aprile ma comunque sotto controllo), si avvicina alla soglia considerata dagli economisti come indicativa di un’economia sana (il 2%). Un’inflazione troppo bassa, infatti, può segnalare problemi di domanda e ostacoli nel sistema produttivo.
Sebbene l’Italia abbia superato il picco inflazionistico del 2022 e 2023 causato dalla crisi energetica e dai blocchi commerciali globali, è necessario scongiurare il rischio di stagflazione. Una situazione caratterizzata da alta inflazione e assenza di crescita economica, che erode il potere d’acquisto dei consumatori.
Ora serve la crescita
I dati Istat sul primo trimestre mostrano una crescita del Pil dello 0,3%, insufficiente a sostenere un’inflazione più alta. Le stime di crescita tendenziale annuale dell’istituto sono inoltre inferiori a quelle governative. I salari, inoltre, rimangono bassi e limitano la capacità di spesa. In definitiva, l’inflazione italiana è sotto controllo, ma per una situazione economica davvero solida è necessaria una crescita più robusta. Solo così si potrà scongiurare il rischio di stagflazione e garantire un potere d’acquisto adeguato alle famiglie.