mercoledì, 06 Agosto 2014 - 9:57
Italia, è recessione tecnica: scende ancora il Pil
L’Italia torna in recessione dopo il secondo trimestre consecutivo in flessione: secondo le tanto attese stime Istat (pur se preliminari) nel secondo trimestre del 2014 il Pil (Prodotto Interno Lordo) del 2014 segna ancora negativo, con un – 0,2% rispetto al precedente trimestre che a sua volta aveva registrato un meno 0,1%.
Due trimestri consecutivi con il segno meno (su base annua il dato negativo è dello 0,3%) e per l’Italia è recessione tecnica. Da definizione l’economia di un paese entra nella cosiddetta recessione tecnica quando registra un Pil in calo per due trimestri di fila rispetto al trimestre precedente. Sei mesi consecutivi di marcia indietro dell’economia di un paese durante i quali la produttività lorda nazionale risulta essere in contrazione.
È quanto accaduto all’Italia, visto che l’ultimo dato positivo risale al trimestre conclusivo del 2013 che aveva fatto registrare un +0,1% rispetto al precedente. Da segnalare che il livello del Pil in questo secondo trimestre del 2014 è il più basso mai registrato dal secondo trimestre del 2000, ovvero 14 anni fa.
Una deriva piuttosto negativa che, con ogni probabilità, non consentirà al nostro paese di raggiungere quel target di crescita pari allo 0,8% e indicato dal governo nel DEF, ovvero il Documento di Economia e Finanza, né l’obiettivo posto dalla Commissione Europea pari ad un più 0,8%.
La possibile manovra correttiva
Le stime di crescita dell’economia italiana erano già state tagliate nelle scorse settimane dal Fmi (Fondo Monetario Internazionale) passando da un +0,6% ad un più moderato +0,3%. Una crescita di gran lunga inferiore rispetto agli altri principali paesi dell’Eurozona.
Guardando i dati diffusi dall’Istat, nell’ultimo mese preso a riferimento, ovvero giugno, è tornata a salire la produzione industriale rispetto al mese precedente che aveva segnato invece un crollo: +0,9%. Anche su base annua il dato registra un +0,4%. È il dato migliore registrato da un anno a questa parte.
Tornando alla recessione tecnica, partendo dai dati negativi diffusi dall’Istat e che erano attesi da tempo c’è chi adesso teme che l’Italia debba adottare una manovra correttiva per l’autunno. Ovvero, introdurre ulteriori misure stringenti tese a sistemare i conti. Uno spettro che aleggia da settimane sulla testa degli italiani malgrado il fatto che tanto il premier Renzi quanto il ministro dell’Economia Padoan abbiano a più riprese smentito questa evenienza.
D’altra parte i conti sono negativi e l’incubo degli italiani di vedersi vessare con altre tasse è più che mai giustificabile. Malgrado le rassicurazione dell’attuale governo che lasciano il tempo che trovano.