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Iter della legge: dal 2007 ad oggi
La scelta di digitalizzare i rapporti con la Pubblica Amministrazione è datata 2007; precisamente è la legge n. 244/2007 a sancire questa nuova tendenza. Ci sono voluti ben 6 anni per vedere la nascita, ad opera del ministero dell’Economia, di un decreto attuativo teso a regolamentare l’argomento fattura elettronica.
Tale decreto del ministero dell’Economia ha vissuto una prima fase a partire dal giugno 2014; fase circoscritta a determinati attori, quali ad esempio ministeri e agenzie fiscali, e a soggetti volontari che hanno voluto testare in anticipo il meccanismo della fatturazione elettronica.
Dal 31 marzo 2015, niente più tentennamenti nè adesioni volontarie; il meccanismo diventa obbligatorio per tutte le altre amministrazioni. Sempre non tenendo conto dei vari ritardi tipicamente italiani.
Come funziona la fattura elettronica
A questo punto è importante capire, nel concreto, cosa cambia con la fatturazione elettronica e come questa funzionerà. La nuova norma sulla fatturazione elettronica riguarderà oltre 35mila uffici di circa 20mila amministrazioni pubbliche dello Stato: soggetti di varia natura identificati nella Circolare n.1 /DF emanata dal dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia.
Si includono nei soggetti obbligati ad emettere fattura elettronica tutte le amministrazioni dello Stato come Regioni, Province e Comuni; le aziende pubbliche; le Camere di commercio; gli enti pubblici non economici; le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale ecc…
Gli obblighi derivanti dalla riforma riguarderanno non solo le pubbliche amministrazioni, ma anche i fornitori di beni e servizi che operano con le P.A; i soggetti intermediari quali ad esempio banche, Poste, commercialisti; operatori economici e consulenti.
Numeri sulla nuova fattura elettronica
Con questa nuova metodologia di comunicazione si andranno a movimentare circa 50 milioni di fatture telematiche; il risparmio calcolato sarà di circa 2 miliardi di euro.
Per gli enti obbligati è indispensabile l’iscrizione all’indice delle Pubbliche Amministrazioni, come da spiegazione sul portale governativo delle Fatture Elettroniche. Naturalmente non tutti gli enti sono riusciti a stare in linea con i tempi e ora saranno costretti ad adeguarsi il prima possibile onde evitare l’impossibilità di ricevere pagamenti da parte dei fornitori.
La rivoluzione fiscale è partita. La speranza è che l’Italia non si faccia trovare impreparata come spesso accade quando viene introdotto un cambiamento.