In questo articolo parliamo di:
Iva, canone Rai e accise:
Al primo posto gli italiani intervistati hanno messo l’aggio esattoriale percepito dagli Agenti della riscossione che unitamente agli interessi della riscossione incidono sensibilmente nel bilancio familiare; in sostanza, una tassa sugli interessi di mora. Al secondo posto, immancabili, troviamo le accise su benzina, energia elettrica e metano che anche quest’anno sono lievitate sensibilmente portando il costo del carburante italiano ad essere il più caro in Europa.
Terzo posto, altra tassa abbastanza invisa ai cittadini, vale a dire il Canone Rai che, nello specifico, risulta la tassa più evasa dai contribuenti: tra l’altro, 2 contribuenti su 3 tra coloro che sono stati intervistati pensano che il Canone Rai sia un “abbonamento annuale” e non una tassa e che la pubblicità sia ingannevole. In realtà come noto, il Canone Rai è una vera e propria tassa.
Al quarto posto si piazza l’IVA, l’imposta sul valore aggiunto contenuta nel Decreto del presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, la cui aliquota tra l’altro negli scorsi mesi è aumentata dal 20% al 21% in seguito alla manovra finanziaria dello scorso settembre. Quinta posizione per il Bollo auto, un tributo locale a favore della regione di residenza che grava sugli autoveicoli e motoveicoli immatricolati nella Repubblica Italiana. Molti cittadini intervistati la ritengono un’imposta desueta al pari del Canone Rai.
Tasse sulla casa:
Sesto posto per la TIA (tariffa igiene ambientale) / TARSU (tassa rifiuti solidi urbani) in materia di smaltimento rifiuti; la Tarsu è gestita e regolamentata dai singoli comuni, quelli che ancora non sono passati alla TIA, in modo autonomo attraverso regolamenti propri. La TIA è la nuova tariffa, introdotta dal d.lgs.22/97, con uno specifico regolamento che deve stabilire, oltre alle tariffe vere e proprie, i soggetti passivi, i casi di esclusione, le agevolazioni, le classi di attività per le utenze non domestiche e le modalità di accertamento e riscossione adottate.
Al settimo posto tra le tasse più odiate, l’ Imu/Ici: con l’approvazione della manovra Monti in via definitiva al Senato per quel che riguarda la tassazione sugli immobili, l’ Ici (imposta comunale sugli immobili) è stata assorbita dall’ Imu (Imposta Municipale Unica) che ha cambiato forma e nome. L’ idiosincrasia versa il tributo tuttavia resta immutata. Ottavo posto per i contributi consorzi di bonifica, ossia la quota della spesa rimasta a carico del bilancio del consorzio di bonifica per l’opera o la manutenzione realizzata nell’interesse della proprietà consorziata e alla quale abbia portato un beneficio di natura fondiaria.
Ultime due posizioni tra le dieci tasse più odiate dagli italiani: nono posto per i ticket sanitari, la parte di costo di una prestazione a carico del cittadino. Decima ed ultima posizione per le imposte sui redditi/Irap: l’ Imposta Regionale sulle Attività Produttive (Irap, appunto) è un’imposta locale che si applica alle attività produttive esercitate in ciascuna regione e pagata solo da chi svolge attività d’impresa , non quindi dalle persone fisiche.
Imposte indirette: le più odiate dagli italiani
In termini generali, dall’indagine di Contribuenti.it emerge come le imposte più odiate siano quelle indirette che si pagano senza tener conto del reddito pro capite, non in maniera progressiva. La tassazione in base ai consumi colpisce il cittadino senza tener contro della propria capacità contributiva.
Ultimo dato non certo da poco che è venuto fuori da questa indagine: l’evasione fiscale, che nel 2011 è salita del 14% raggiungendo la cifra astronomica di 180,7 miliardi di euro all’anno, sarebbe incentivata a causa degli sprechi di denaro della pubblica amministrazione, della sua inefficienza, della scarsa qualità dei servizi offerti e da altre inefficienze e mancanze della pubblica amministrazione.
In sostanza i cittadini che vivono in Italia e sanno bene come funzionano le cose nel nostro paese, sarebbero poco motivati a pagare le tasse: difficile dargli torto.