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Italia che cresce: l’erotismo come industria

Da quando il nostro premier Berlusconi ha confessato ai quattro venti di non essere un santo, nel senso, si è poi saputo, che gli piace andare con donne varie cui elargire gratuitamente consigli erotici per ottenere il massimo godimento nei rapporti intimi, sembra che nel nostro Paese si sia registrato un notevole aumento di lavoratori del sesso, siano essi gigolò che disinibite signore.
C’è chi, come è successo nelle scorse ore a Bologna, attacca i manifesti sui muri per fare promozione alla propria attività di gigolò (per soddisfare ogni curiosità dei nostri lettori, l’annuncio diceva: “Ragazzo bella presenza novità assoluta a Bologna offre momenti indimenticabili per sole donne. Dal lunedì al sabato, astenersi perditempo”).
C’è chi, com’è accaduto ad Anzola Emilia poche settimane fa, invoglia il proprio marito a divenire un “tuttofare” per signore bisognose allo scopo di sanare i debiti familiari, c’è chi, infine, si guadagna da vivere chattando, procurandosi in tal modo clienti disponibili a pagare bene eventuali prestazioni sessuali, attraverso la  rete Internet. 

 

 

Lavorare nel sesso: il business italiano

A molti italiani, come tutti sappiamo, non mancano assolutamente le idee per combattere la crisi che stiamo vivendo. E’ ovvio che poi c’è chi riesce ad avere successo nei campi di cui stiamo trattando, e chi no, così come c’è chi esagera, ritrovandosi qualche problema.
Circa una decina di giorni fa, per esempio, una signora di Treviso ha esagerato, prosciugando il conto in banca che aveva insieme al marito, per mantenere due gigolò che la trastullavano durante i momenti di solitudine: quando un investigatore privato assunto dal marito sospettoso ha messo tutto nero su bianco, inchiodando la signora alle sue responsabilità, il tradimento è emerso in modo plateale, con il suo bel corollario di pruderie, che sono finite sui giornali.
Sempre nei giornali del nord in queste ore inoltre si parla molto del caso di una delle regine delle chat erotiche, Lea Di Leo, di Castelfranco Veneto, che sembra se la  sia spassata a letto con diversi giocatori della squadra di calcio “Cittadella”, scatenando la reazione dei dirigenti che vedono infangata l’immagine della loro società sportiva e che parlano di fare querela.

 

Libri con storie vere di sesso: contro la crisi dell’editoria

La signora Lea Di Leo, non essendo una stupida, intanto ha scritto un libro sulle sue storie di sesso, addirittura stilando una votazione riguardo le prestazioni dei suoi partner: una come lei certamente può farlo, dato l’enorme campionario comparato grazie al  numero di clienti di cui ha potuto soddisfare i desideri.
Mentre la polemica infuria a più non posso, ecco che la star di Mediaset Barbara D’Urso, conduttrice di Pomeriggio Cinque (Canale 5)  l’ha chiamata, invitandola a raccontare tutti i retroscena della storia  in diretta. Per dimostrare ancora una volta che il vero businees trova le sue vere radici nel sesso, dove i cittadini italiani potranno certamente avere tutte le risposte che da molto tempo attendono. Il futuro è, dunque, nell’erotismo come industria.

Pubblicato in Archivio Notizie

Scritto da

Giornalista indipendente, web writer, fondatore e direttore del giornale online La Vera Cronaca e del progetto Professione Scrittura

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