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Vino, prima voce dell’export agroalimentare
Dopo un leggero calo nel 2023, con un valore di 7,8 miliardi che posiziona comunque il vino come prima voce dell’export agroalimentare, le bottiglie tricolori tornano a conquistare i mercati esteri. A trainare la crescita sono gli Stati Uniti, primo mercato di riferimento, dove le esportazioni aumentano del 14%. Segni positivi anche in Germania (+3%), secondo sbocco per il vino italiano, e in Gran Bretagna (+20%). Non mancano incrementi in Francia (+6%), mentre in Russia, nonostante il difficile contesto geopolitico, le esportazioni quasi raddoppiano (+87%).
Un successo che testimonia la qualità e l’affidabilità del vino italiano, apprezzato dai consumatori di tutto il mondo. Un traguardo che deve incoraggiare il settore a proseguire sulla strada della valorizzazione e dell’innovazione, per affrontare le sfide future e consolidare la leadership del vino italiano nel panorama internazionale.
Il successo del vino italiano fa volare l’export agroalimentare
Il vino italiano continua a brillare e trascina con sé l’intero settore agroalimentare italiano. Le esportazioni Made in Italy a gennaio 2024 hanno raggiunto i 5,3 miliardi di euro, registrando un aumento del 13% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat. Si tratta di un avvio d’anno decisamente positivo, che segue il record di sempre fatto registrare nel 2023 con 64 miliardi di euro. Un dato che conferma la forza e la resilienza del settore agroalimentare italiano, capace di affrontare le sfide globali e conquistare nuovi mercati.
Un successo che guarda al futuro
L’ottimo risultato di gennaio rappresenta un trampolino di lancio importante per il settore agroalimentare italiano. Ora l’obiettivo è quello di consolidare i successi ottenuti e di continuare a crescere sui mercati internazionali, valorizzando le produzioni di eccellenza e l’innovazione made in Italy.