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I ‘sintomi’ della Ludopatia:
La maggior parte dei ludopatici frequenta le sale da gioco tra le 5 e 7 volte in una settimana, mentre per quel che riguarda i giochi online è ancora più semplice e pratico; alcuni di questi ultimi, infatti, sono legali e autorizzati dall’ Aams (Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato) dotati di alcuni piccoli e forse insufficienti accorgimenti per prevenire la dipendenza dal gioco.
Il gioco di azzardo è una patologia progressiva e prima che diventi un problema, il giocatore attraversa varie fasi. C’è chi parla di carriera del giocatore, e la scala di Custer, uno dei pionieri nello studio del gioco d’azzardo, schematizza questo iter, suddividendolo in:
- Fase vincente, nella quale il gioco è un’attività occasionale. Le vincite sono frequenti e il giocatore prova un’insolita eccitazione nello sfidare la sorte, aumentano le giocate e spesso con grosse vincite.
- Fase perdente, in cui si gioca sempre di più in modo solitario, si perde denaro e il pensiero del gioco si fa sempre più ricorrente. Il giocatore il più delle volte chiede prestiti e ha difficoltà a fermarsi.
- Fase di disperazione, in cui il tempo dedicato al denaro e al gioco aumenta in maniera precipitosa. Il giocatore si aliena, e si allontana dalla famiglia e dagli amici, buttandosi solo sul gioco e fino alla perdita della speranza e paura. La paura per i ludopatici può essere distruttiva, accanto al gioco possono esserci anche altre dipendenze come alcol e droghe, che portano il soggetto anche a rubare per recuperare i soldi persi nel gioco.
- Fase critica è quella in cui il giocatore chiede di essere aiutato, sia alla famiglia che a strutture idonee, ha voglia di smettere e riprendere in mano la sua vita; in questa fase i rapporti famigliari tendono a un miglioramento.
- Fase di crescita, nella quale, grazie all’aiuto ricevuto c’è nel soggetto una diminuzione della preoccupazione legata al gioco e una ricerca di affetto nei confronti di chi lo circonda.
Gioco responsabile e prevenzione:
Nel corso di questi ultimi mesi, con la maggiore diffusione dei casinò online e della loro promozione, si è intensificata la campagna per il gioco sicuro, responsabile e consapevole, come attività solo ed esclusivamente per i maggiorenni. Alcuni di questi casinò online infatti, sono anche legali e autorizzati dall’ Aams dotati di alcuni piccoli e forse insufficienti accorgimenti per prevenire la dipendenza dal gioco (Il gioco d’azzardo in Italia: possibili soluzioni dall’ esperienza online).
Secondo Giovanni Serpelloni, capo dipartimento politiche antidroga, c’è bisogno di una vera e propria campagna di prevenzione e sensibilizzazione nelle scuole e anche su internet, cercando di collocare queste slot il più lontano possibile dai bar nei pressi delle scuole.
Con l’articolo 5 del decreto legge 158 del 13 settembre 2012 il ministero della salute, presieduto allora dal ministro Renato Balduzzi, ha inserito la ludopatia tra i Lea, i livelli essenziali di assistenza, ovvero prestazioni che il Servizio sanitario nazionale (Ssn) è tenuto a garantire a tutti i cittadini, gratuitamente o in compartecipazione; quindi la cura della dipendenza dal gioco è gratuita e a carico dello stato.
Combattere il gioco d’azzardo patologico: conoscere la Ludopatia
Nel frattempo il presidente del Codacons Carlo Rienzi ha annunciato che presenterà 20 denunce alle procure e ai Nas per chiedere la chiusura delle sale videolottery, luoghi chiusi, senza luce, e rumorosi che sono la fonte maggiore di ricavo per i bar e le strutture ricreative.
In queste ultime ore la senatrice del Pd, Stefania Pezzopane, ha presentato un decreto di legge mirato a ridurre il problema del gioco, in particolare questo disegno di legge vuole da un lato proporre misure di prevenzione e diagnosi per chi soffre di questa dipendenza e dall’altro contrastare infiltrazioni della criminalità organizzata, rendendo ancora più dure sanzioni contro l’evasione fiscale e riciclaggio di denaro; sono previste anche leggi speciali per tutelare i minori introducendo nel codice penale il reato del gioco d’azzardo con pena di reclusione da sei mesi ad un anno.