In questo articolo parliamo di:
Inchieste giornalistiche e fonti confidenziali
Cos’è l’Open Source Intelligence?
“Open Source Intelligence è la disciplina nella quale mi sono specializzato ed in italiano viene tradotto come analisi di fonti aperte: su questo argomento ho sviluppato una didattica nell’ambito del giornalismo investigativo ed ho lanciato ora un manuale. Il senso di questo manuale è prima di tutto etico e deontologico: vale a dire cercare di liberare i giornalisti dal dover necessariamente ricorrere alle fonti confidenziali per fare un’inchiesta. Che è un grosso vulnus per la professione del giornalista.”
Quali sono le limitazioni del dover ricorrere a fonti confidenziali per un’inchiesta giornalistica?
“Le fonti confidenziali quasi mai regalano notizie per spirito civico, ma sempre per altri interessi. Vogliono colpire qualcuno, far scoppiare uno scandalo, lanciare segnali, far presente che possono ricattare ecc… in questo scambio tra giornalista e fonte confidenziale si sviluppa un circolo vizioso in cui il giornalista potrà anche scrivere un qualcosa per far piacere alla fonte o, viceversa, omettere qualcos’altro. Il giornalismo di inchiesta che dovrebbe essere un cane da guardia rischia di trasformarsi così in maggiordomo.”
E’ possibile trovare un’ alternativa per eliminare l’eccessivo ricorso alle fonti confidenziali?
“Sostituire del tutto le fonti confidenziali è forse eccessivo perchè alcune notizie possono essere acquisite solo tramite fonti confidenziali: sicuramente vi si può ridurre il ricorso anche tramite una maggiore preparazione tecnica. Perché al di là dell’elemento deontologico c’è anche una questione tecnica: più padroneggi un argomento e più sei in grado di portare avanti un colloquio che risponda alle tue finalità.”
In che modo una preparazione tecnica e di ricerca aiuta in un’inchiesta o in un colloquio con una fonte?
“Tramite una mia capacità di ricerca sulla rete posso a priori esplorare l’argomento su cui poi devo sentire la fonte confidenziale per fare domande più precise. Può succedere nel corso dell’intervista che le notizie più salienti non emergano poiché il giornalista magari si limita ad accendere il microfono e registrare le dichiarazioni della fonte senza una capacità di indagine preventiva.”
La ricerca delle informazioni
Come avviene questa indagine preventiva e la ricerca delle informazioni?
“Ormai la ricerca di informazioni è soprattutto online, almeno che non sia una ricerca storica caso in cui anche le fonti cartacee acquisiscono la loro importanza. Ma ormai quasi tutti i fenomeni organizzativi ed individuali hanno una dimensione digitale molto elevata. Adesso sul sito web di una azienda posso, tramite una serie di tecniche, acquisire una serie di informazioni.”
Basarsi esclusivamente su informazioni online richiede un più alto lavoro di verifica?
“Le informazioni vanno sempre riscontrate, certamente online il rischio di trovare notizie false è maggiore; solo quando l’incrocio è positivo e si ritiene quell’ informazione valida la si può acquisire. È anche vero che ci sono informazioni già di qualità che non hai bisogno di riscontro. Faccio un esempio. Se io entro nel sito di una grossa società multinazionale ed in maniera legale riesco ad accedere ad un’area nascosta del sito nella quale sono inseriti i file di bilancio, è chiaro che quelli sono i file di bilancio della società in questione. Non ho bisogno di troppe verifiche.”
E questo si può fare in maniera legale?
“Assolutamente si. Ci sono i mezzi. Di recente ho fatto un qualcosa di simile entrando nel sito web di un noto quotidiano nazionale di denuncia. E ho verificato che buona parte del materiale informativo che loro utilizzano, che si trovava nella parte nascosta del sito, proveniva da Ministero degli Interni, Ministero di Giustizia e Magistratura. E tra questo materiale vi erano anche cose di rilievo penale la cui detenzione da parte di un giornalista non è legittima. Mi riferisco a circolari confidenziali interne con scritto a chiare lettere che si trattava di materiale riservato all’uso dell’ufficio e la cui divulgazione era vietata.”
Giornalismo investigativo: quale futuro?
Come sei riuscito a fare questo?
“Semplicemente utilizzando un software assolutamente legale.”
E’ un’impostazione che esce dai confini del giornalismo di inchiesta e tocca anche altre professioni?
“Sicuramente; ai miei corsi vengono persone che hanno profili personali molto diversi: antifrode, agenzie investigative ed investigatori privati, giornalisti di inchiesta ecc… ormai il settore delle ricerche online è trasversale.”
Sarà online il futuro del giornalismo investigativo e di inchiesta?
“Sicuramente l’online è il futuro della ricerca investigativa; ma è bene specificare che si tratta di una dimensione che richiede una certa attitudine che non può essere acquisita da tutti. Se le metodologie e le conoscenze, anche a livello di utilizzo di software speciali, possono essere apprese tramite studio ed applicazione, è altresì indispensabile una mentalità investigativa; che è una cosa che non si crea dall’oggi al domani.”