Nel sud Italia quoziente intellettivo più basso:
In questo “lavoro” si afferma, tra l’altro, che «il quoziente intellettivo più basso nel sud Italia può essere attribuito alla mescolanza genetica con le popolazioni del vicino oriente e del nordafrica». Qui notiamo una piccolissima dimenticanza dell’esimio professore: non gli dicono niente i tantissimi resti della civiltà greca, romana, normanna, alcuni dei quali in ottima conservazione, meta di milioni di turisti che li vanno continuamente ad ammirare da ogni parte del mondo?
Un’altra dimenticanza, per esempio, la riscontriamo sulla mancanza del dato che riguarda il processo di integrazione degli immigrati: ci sono paesi e città del Sud d’Italia dove da secoli tra locali ed immigrati si conducono rapporti di perfetta armonia sociale. Capita nei luoghi del Sud dove difetta l’intelligenza ed è difficile riscontrarlo al Nord ove covano tendenze razziste e xenofobe che già ci dicono molto sulle capacità culturali prodotte dall’intelligenza degli uomini di queste latitudini.
Afferma inoltre il prof. Lynn che, prendendo in esame la differenza di reddito tra il Nord e il Sud della penisola e dalla sua costanza da quando si raccolgono dati, non c’è mai stato accordo tra gli studiosi sulle ragioni di questo divario.
Differenze dovute a mescolanza genetica:
In più, osserva, questa asserita differenza di intelligenza tra settentrionali e meridionali dovuta a mescolanza genetica sarebbe la spiegazione che tutti aspettavano. E pubblica ampie tabelle dalle quali si evidenzia che i siciliani sarebbero i meno intelligenti di tutti gli italiani (QI 89) e i friulani i più intelligenti (103). Scrive tutto questo, naturalmente, usando come fonte la sua esperienza diretta ed i suoi studi che si originano, come al lettore dovrebbe apparire chiaro, per mezzo della sua personale “intelligenza”.
Dimenticavamo: il prof. Lynn siede nel comitato editoriale di Intelligence (altro indizio importante) e non è nuovo a controversie e affermazioni “innovative”. Basti pensare che uno dei suoi studi,” Skin color and intelligence in African America (2002)” sosteneva che i neri americani chiari fossero più intelligenti a causa della loro mescolanza con i bianchi. Qui ci fermiamo per non abusare troppo dell’intelligenza e della pazienza del lettore.