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Gli studenti in piazza: “Ci vogliono ignoranti”

Il 12 marzo scorso la protesta studentesca, da tempo in atto, si è unita allo sciopero generale dei lavoratori di vari settori e così anche i giovani sono scesi in piazza nelle principali città italiane. Il loro grido è stato  «Ci vogliono ignoranti, ma ci avranno ribelli», mentre i cortei studenteschi si snodavano per le vie delle varie metropoli italiane. 
Nei documenti relativi alle loro organizzazioni si poteva leggere che il deciso dissenso di cui erano portatori era rivolto alla politica attualta dal governo, che attraverso specifici sciagurati interventi sta portando al disastro ed alla fame la scuola pubblica, rendendo definitivamente private le Università e cancellando la libera ricerca dal nostro territorio nazionale.
Il piano del governo, in sintesi, secondo loro, è quello di condannare l’intera generazione studentesca all’ignoranza più assoluta.  Le proteste studentesche si sono, come accennato prima, svolte nelle principali città italiane.

 

Tutte le proteste degli studenti in Italia:

A Roma i giovani da Piazzale Flaminio hanno chiuso il corteo dello sciopero generale della Cgil. A Milano oltre 8 mila studenti sono partiti da Largo Cairoli. A Bari, a seguito della revoca dell’autorizzazione da parte della questura, l’Unione degli Studenti e Link hanno deciso di confluire nel corteo del sindacato.
A Napoli l’Uds ha portato circa 5 mila studenti in piazza accanto ai lavoratori. A Genova un corteo ha  sfilato per le strade con lo striscione di apertura che recitava: «Berlusconi, Tremonti, Gelmini, Aprea: state uccidendo la scuola». A Foggia gli studenti di Uds e Link, hanno manifestato per le strade della città coperti da sacchi dell’immondizia con scritto addosso «Io non sono uno spreco».
In Sicilia è stata forte la partecipazione delle scuole soprattutto a Catania , mentre a Ragusa l’Uds ha  portato gli studenti vestiti di verde a scuola: «di verde, perchè vogliamo recuperare la speranza nel futuro», dicevano. Mobilitati anche gli studenti di Padova, Rovereto, Trento, Bolzano, Torino, Brescia, Milano, Pavia, Pesaro, Fermo, Ancona, Imola, Faenza, Modena, Bologna, Reggio Emilia, Forlì, Ferrara, Parma, Massa, Grosseto, Firenze, L’Aquila, Frosinone, Perugia, Potenza, Barletta, Casarano (Lecce), Palermo, Messina, Caltanissetta, Siracusa, Trapani, Agrigento, Cagliari, Nuoro.

 

 

La protesta di Roma:

A Roma, gli studenti hanno manifestato davanti alla Casa della Letteratura, chiedendo libri e cultura; altri  studenti di alcuni licei della capitale, tra cui il Virgilio, il Mamiani e il Manara, si erano intanto dati appuntamento per un’azione dimostrativa in piazza dell’Orologio. Durante la protesta, hanno acceso fumogeni, attaccato uno striscione, chiuso simbolicamente l’ingresso con del nastro biancorosso per rappresentare al meglio le politiche culturali del Comune di Roma fatte di chiusura degli spazi ed impoverimento ulteriore della offerta  culturale  in questa città, oltre che di privazioni degli spazi di produzione e sperimentazioni in particolare per i giovani. 
Gli studenti hanno inoltre richiesto che nelle biblioteche comunali siano disponibili per la consultazione i manuali scolastici e che il Comune avvii delle politiche reali per l’accesso alla cultura, dai libri ai cd, dal cinema al teatro, di studenti e giovani. Ma a  questo governo sordo e cieco davanti alle esigenze di tutti i cittadini sembra che la protesta non abbia prodotto effetto alcuno.

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Scritto da

Giornalista indipendente, web writer, fondatore e direttore del giornale online La Vera Cronaca e del progetto Professione Scrittura

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