Farmaci generici in Italia:
Secondo un rapporto Censis infatti, più del il 50% degli italiani ha incrementato nell’anno 2009 il ricorso ai farmaci fuori brevetto mentre, ad essere prevenuti verso queste categorie di farmaci, sono soprattutto i medici che devono prescriverli; nei primi sei mesi del 2010 infatti, soltanto il 15 % circa dei farmaci prescritti rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale (Ssn) era un generico.
Secondo l’associazione dei consumatori Codacons, dati questi numeri “siamo ben lungi da percentuali accettabili di stampo europeo. La realtà è che i medici di base persistono nel non voler prescrivere i farmaci equivalenti ed i farmacisti, dopo l’iniziale applicazione del decreto Storace (maggio 2005) che li costringeva ad informare il paziente della presenza in commercio dei medicinali aventi uguale composizione in principi attivi, si sono ormai dimenticati di farlo regolarmente. Per questo chiediamo al ministro della Salute Ferruccio Fazio di intervenire con un decreto che rilanci ed incentivi i farmaci equivalenti, stabilendo ad esempio sanzioni per i farmacisti che non li consigliano”.
“Il ministro Fazio – si legge ancora dal comunicato Codacons – dovrebbe affrontare anche il problema della durata eccessiva che viene concessa alle industrie farmaceutiche per sfruttare i loro brevetti, durata che ritarda l’introduzione dei farmaci equivalenti ed il conseguente risparmio.”
Tuttavia secondo gli esperti del settore, la situazione è destinata a migliorare nei prossimi due anni perché, entro il 2013, scadranno i brevetti di diversi altri farmaci permettendo quindi l’introduzione di nuovi medicinali equivalenti sul mercato.