Famiglie italiane: la scelta di non avere figli
Tornando al tema ed analizzando il dato delle famiglie che hanno figli si scopre che il 21,9% ne ha uno, il 19,5% due, il 4,4% tre e solo lo 0,7% ne ha quattro. Le cause della scelta di non avere figli risultano soprattutto di tipo economico.
Per il 19,5% la scelta e’ stata determinata dalla mancanza di denaro, per l’8,9% per la scarsa disponibilita’ di conciliare famiglia e lavoro, per lo 0,3% per la casa troppo piccola, per un altro 0,3% per l’assenza di servizi per l’infanzia, per l’1,5% per la precarieta’ del lavoro, per l’11,7% per il posporre la nascita del figlio agli anni a venire mentre per il 57,8% per scelte personali.
Dall’indagine inoltre, per quanto riguarda il costo economico di un figlio, emerge che la spesa media mensile rappresenta il 35,3% della spesa familiare totale. Sugli alimenti e le bevande i figli spendono piu’ della meta’ dell’intera famiglia (in media 244,7 euro al mese su 449,5 euro per l’intera famiglia).
Attualmente, infine, la crisi economica sta pesando molto sulle famiglie italiane e, secondo il rapporto di Cisf, il 16,4% dei nuclei familiari e’ entrato stabilmente nell’area della poverta’, il 18% è a rischio e un 37,2% di famiglie denuncia qualche difficolta’ ad arrivare alla fine del mese. Solo il 22,4% delle famiglie denuncia di arrivare a fine mese con una certa facilita’ mentre la percentuale precipita al 5,3% di quelle che ci arrivano con facilita’ e addirittura allo 0,8% per quelle che dichiarano grande facilita’.
I dati sull’occupazione:
Ciò accade mentre l’Istat ha appena comunicato che gli occupati nella media 2009 sono diminuiti di 380 mila unità rispetto alla media 2008 ed il tasso di disoccupazione medio è salito al 7,8% dal 6,8% della media del 2008. Alla flessione particolarmente robusta dell’occupazione maschile (-2% pari a 274 mila unità in meno rispetto alla media 2008) si associa quella meno accentuata dell’occupazione femminile (-1,1% pari a 105 mila unità).
Il calo dell’occupazione si concentra al sud (-3% pari a 194 mila unità in meno) ma è alto anche nel nord (-1,3% pari a 161 mila unità in meno) mentre resta contenuto al centro (-0,5% pari a 25 mila unità in meno). Il risultato negativo dell’occupazione totale tiene conto della riduzione molto accentuata della componente italiana (-527 mila unità) controbilanciata dalla crescita, pur se con ritmi inferiori al passato, di quella straniera (+147 mila unità di cui 61 mila uomini e 86 mila donne). Nel complesso nel 2009 lavorano 23 milioni e 025 mila per un tasso di occupazione complessivo del 57,5% (-1,2 punti percentuali sulla media 2008).
E mentre tutto questo avviene, girano su internet ulteriori informazioni sui privilegi che continuano ad aumentare per i nostri parlamentari, i quali non subiscono crisi di alcun genere. Anzi, si arricchiscono sempre di più.