In questo articolo parliamo di:
Stessi viaggiatori ma disposti a spendere di più:
Il periodo preso a riferimento è ovviamente quello estivo più ‘battuto’; quindi da luglio a settembre. E se il numero di italiani che si metteranno in viaggio, circa 32 milioni come detto, è più o meno costante rispetto allo scorso anno, ad aumentare è il dato relativo alla spesa che ciascuna famiglia sosterrà.
Le famiglie dovrebbero spendere per la villeggiature estiva circa 16,5 miliardi di euro tra alloggi, cibo, svaghi vari ecc… quindi stesso numero di viaggiatori rispetto allo scorso anno ma disposti a spendere un pochino di più.
Le mete preferite degli italiani:
Il dato interessante è quello relativo alle mete più gettonate. Gli italiani preferiscono infatti giocare in casa; poco estero, soprattutto a causa dell’allarme terrorismo che continua comunque a pesare, e molta Italia.
Il 75% delle famiglie in partenza passerà le proprie vacane in una meta all’interno dei confini nazionali con la Puglia ancora una volta a fare da padrona. Le vacanze sul mare in località come Salento, Gargano ecc…rappresentano ancora il top nei gusti degli italiani.
Seguono poi, nelle intenzioni di viaggio, Sicilia; Toscana; Liguria. All’estero crollano, per l’allarme terrorismo di cui dicevamo, mete come Tunisia ed Egitto, un tempo molto battute.
Restano molto richiesti viaggi in Grecia, Croazia e Spagna. In linea generale sono sempre e comunque le località di mare a rappresentare le destinazioni più scelte dagli italiani per le vacanze estive 2016.
L’importanza del turismo per l’economia:
Numeri importanti che andranno inevitabilmente a riflettersi sull’economia italiana; il turismo è da sempre un comparto in grado di trascinare l’Italia. Pure se negli anni non è stato mai sfruttato al massimo delle sue potenzialità.
Da questo punto di vista il fatto che la maggior parte degli italiani trascorrerà le vacanze estive in una località all’interno dei nostri confini è di per sé una notizia importante. Perché si genererà ricchezza che resterà nel paese.
Nel 2015 ad esempio il contributo diretto al PIL fornito dal settore turistico era stato di 68,8 miliardi di euro, vale a dire circa il 4,2% del prodotto interno lordo italiano. Per l’estate 2016, se le stime saranno rispettate, il dato salirà del 2,5% circa.
Sempre che le previsioni siano reali e non si tratti soltanto di uno slogan pubblicitario per invogliare la gente a partire raccontando uno stato di ripresa del Bel Paese che poi, in questo caso, non sarebbe reale.