In questo articolo parliamo di:
Il precedente di Natale 2015:
Presentando l’iniziativa, Ruffini ha dichiarato che Equitalia vuole utilizzare tutti gli strumenti a sua disposizione per raggiungere l’efficienza, trattandosi di una società pubblica, e che vuole perseguire i propri obiettivi prediligendo il dialogo con i contribuenti.
Negli ambienti di Equitalia tuttavia, non si nasconde il fatto che il blocco non potrà comunque essere totale in quanto circa 20mila atti sono “inderogabili” e saranno quindi inviati.
Nei suoi 10 anni di vita Equitalia aveva soltanto una volta, dal 24 dicembre 2015 fino al 6 gennaio 2016, assunto un’iniziativa dello stesso tipo. In quell’occasione si era andati a sospendere circa 500mila cartelle.
La riforma di Equitalia:
Una decisione che si aggiunge al progetto interno di riforma che Equitalia sta portando avanti con lo scopo di recuperare risorse e allo stesso tempo migliorare i servizi resi ai cittadini.
Obiettivo, creare una struttura in grado di agevolare il contribuente permettendogli di mettersi in regola con il pagamento dei debiti pregressi. Non come accade adesso, con un meccanismo a tratti perverso che finisce per dissanguare chi viene raggiunto da cartelle esattoriali.
Per capire come funziona Equitalia attualmente basti ricordare che si tratta di una società pubblica italiana nata nel 2007 e incaricata della riscossione nazionale dei tributi.
Prima della nascita di Equitalia tale riscossione era affidata a banche ed altri soggetti privati. Si tratta in sostanza di un soggetto pubblico che opera come emanazione dello Stato e che è l’unico incaricato dallo stesso per la riscossione nazionale dei tributi.
Le cartelle sospese nelle singole città:
Per quanto riguarda la riforma, la parola d’ordine è rispetto verso gli enti che affidano la riscossione ad Equitalia e verso i cittadini. Che non devono essere vessati.
Guardando ai numeri che si riferiscono alle grandi città italiane, Napoli vedrà la sospensione di circa 22mila cartelle mentre 18mila saranno quelle sospese a Milano; in numero minore quelle di Firenze, circa 8 mila, e di Bari, circa 6mila. §
Nello stesso periodo saranno anche sospesi i controlli da parte dell’Agenzia delle entrate ed i contribuenti che sono interessati vedranno slittare a fine settembre i termini per inviare le documentazioni che la stessa Agenzia ha spedito lo scorso giugno.
Una riforma attesa da anni:
Di Equitalia si era parlato anche nei mesi scorsi relativamente ad un progetto di riforma che era stato ipotizzato dal governo Renzi; ad oggi, dopo l’annuncio, non sono seguiti passi concreti.
Si attende ora la fine dell’estate per vedere se cambierà effettivamente qualcosa. Nei fatti si doveva andare verso una dismissione che ancora non c’è stata.
I cittadini hanno visto ben poco anche del tanto sbandierato “Fisco Amico” che si rivolge dialogando e non imponendo le proprie scelte. Obiettivo che Renzi ha sempre messo tra i principali della sua azione di governo e che si dovrebbe tradurre in una integrazione di Equitalia nell’Agenzia delle Entrate.
Tra le difficoltà concrete di quest’ultima operazione, la questione dei dipendenti Equitalia: che dovrebbero in quel caso passare sotto Agenzia delle Entrate ma non hanno il contratto della Pubblica Amministrazione. E, da regolamento, per entrare nella PA è necessario passare attraverso un concorso pubblico.
L’invio di cartelle tramite Pec:
Un’altra novità, che è entrata in vigore dal 1 giugno 2016 grazie ad un decreto del pacchetto fiscale 2015, riguarda l’invio delle cartelle esattoriali tramite Pec, la “Posta Elettronica Certificata” per professionisti, società, ed imprese individuali. Il tutto per evitare le lunghe file agli sportelli di Equitalia andando a ricevere via mail tutte le comunicazioni e/o notifiche della pubblica amministrazione.
Questo nuovo sistema non è, come noto, obbligatorio per le persone fisiche. Che quindi continueranno a ricevere le cartelle con i consueti mezzi: posta o notifica a mano, in forma cartacea.
Per ricevere notifiche telematiche sulla mail certificata è necessario inviare una richiesta all’agente della riscossione indicando l’indirizzo della Pec. Una volta ricevuta la richiesta, l’agente potrà notificare le cartelle esattoriali esclusivamente presso l’indirizzo Pec indicato. In mancanza di richieste di notifica via Pec le cartelle continueranno ad essere notificate nei modi tradizionali.