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HCV, il virus dell’ Epatite C:
L’epatite C è un’ infiammazione del fegato (in greco hepato significa per l’appunto fegato) che è dovuta alla presenza di un virus denominato HCV. Questo virus è stato identificato in tempi recenti, negli anni ’80: prima di allora si era a conoscenza esclusivamente dell’ epatite A e dell’ epatite B.
Il virus HCV si sviluppa nell’ organismo con l’attivazione del sistema immunitario dell’ospite andando a creare danni estremamente gravi: l’epatite C può essere anche asintomatica, cosa che accade spesso, e il rischio principale è proprio quello di una cronicizzazione che può condurre, a seguito della cicatrizzazione del fegato, alla nota cirrosi epatica.
Il virus dell’ HCV si trasmette soprattutto a seguito di un contatto con sangue infetto, che può avvenire per disparati motivi compreso trasfusioni di sangue infetto e strumenti medici non adeguatamente sterilizzati.
In Italia l’ epatite C ha iniziato a diffondersi tra gli anni ’60 e gli anni ’80 andando poi in leggero declino grazie alle conoscenze sempre maggiori sulla patologia e sula sua prevenzione. Tuttavia ad oggi sono ancora molte i malati di epatite C; come lo studio dell’ Università Tor Vergata di Roma ha evidenziato.
I dati dell’ Università Tor Vergata
Secondo questi dati, come detto, ci sono in Italia circa 1 milione di malati di epatite C dei quali soltanto il 45% è noto al sistema sanitario nazionale. Di questa cifra, oltre il 50% si troverebbe al sud Italia.
Un dato importante e tutto sommato positivo, è quello relativo all’ età dei malati: mentre nel resto d’ Europa la tendenza è quella di avere la maggior parte dei malati di epatite C nella popolazione giovanile, in Italia è l’opposto. Il virus dell’ HCV è presente più nella popolazione anziana che in quella giovane. Fattore che sta a evidenziare come le infezioni siano altamente legate alla situazione di carenza di prevenzione iniziata in Italia negli anni ’60.
Il dibattito sui farmaci:
Ultimamente il dibattito politico si è acceso intorno alla questione dei farmaci anti HCV: si discute da mesi sull’accesso ai farmaci, se darlo gratuitamente o meno ai pazienti, di sostenibilità economica, di reale efficacia dei farmaci innovativi anti HCV che hanno fatto irruzione sul mercato.
È il caso ad esempio del nuovo trattamento antivirale denominato Harvoni che comprende l’utilizzo di Ledipasvir e Sofosbuvir in combinazione in una unica pasticca da assumersi una volta al giorno e che consente di trattare gran parte delle infezioni da virus dell’epatite cronica C di genotipo 1 e 4 nei pazienti adulti.
La questione sta dividendo, come sempre, lo schieramento politico italiano e in questa disputa ogni partito agisce secondo convenienze; cosa che, quando c’è di mezzo la salute, non dovrebbe mai accadere.