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Diminuiscono infortuni e morti sul lavoro

Nell’anno 2012 sono stati 790 i morti sul lavoro, vale a dire un numero inferiore (866) rispetto a quello registrato nell’ anno precedente 2011 così come sono diminuiti gli infortuni sul lavoro. I dati sono stati diffusi dall’Inail (l’ Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) nell’ambito della relazione annuale.
Un numero in leggera controtendenza quindi, cui fa da contraltare il dato relativo alla scarsa sicurezza riscontrata nelle aziende prese a riferimento; tra quelle controllate dagli ispettori, 23mila circa (il 67% del terziario, il 26% del settore industria), quasi il 90% è risultato non essere in regola. 
Tornando al dato relativo ai lavoratori, da segnalare che oltre alle morti diminuiscono anche le denunce di infortuni sul lavoro, scese del 9%; lo scorso anno le denunce relative ad infortuni sono infatti state 745mila circa, vale a dire -9% rispetto ad dato del 2011 e -23% rispetto a quello del 2008.
Interessante notare come, dei circa 500mila infortuni accertati, il 18% sia avvenuto fuori dalla azienda, vale a dire o durante il tragitto verso il lavoro o in occasione di lavoro con mezzo di trasporto.
Tutti questi infortuni sul lavoro hanno causato oltre 12 milioni di giornate di inabilità (con relativi costi a carico dell’Inail stessa) per una media così distribuita: 80 giorni per infortuni che hanno provocato menomazione, 19 giorni per infortuni senza menomazione.

 

Infortuni sul lavoro: cosa dice la legge

Ricordiamo che in base al Testo Unico della legge n. 1124 del 30 giugno 1965 si definisce infortunio sul lavoro “qualsiasi evento dannoso che incide sulla capacità lavorativa del lavoratore ed è cagionato da una causa violenta in occasione di lavoro.” L’Inail è l’ ente di diritto pubblico non economico sottoposto alla vigilanza del Ministero del Lavoro avente come scopo istituzionale, quello di esercitare, per conto dello Stato, l’assicurazione obbligatoria degli infortuni sul lavoro e le malattie professionali sia nell’industria che nell’agricoltura.
Per quel che riguarda il caso delle morti sul lavoro (fenomeno che negli ultimi anni ha preso il nome di ‘morti bianche’ a significare l’assenza di una mano esterna responsabile), che come detto sono diminuite da 866 del 2011 alle 790 del 2012, ancor più che per gli incidenti risulta determinate il fattore esterno: oltre la metà (409) del totale delle morti è avvenuta infatti al di fuori dell’azienda.
Altro aspetto importante sul quale si focalizza il rapporto Inail è quello relativo alle denunce per malattie e patologie legate al lavoro; le denunce nel 2012 sono state circa 47.500, ovvero 1000 in meno rispetto all0anno 2011. A queste vanno aggiunte quelle cui non è stata riconosciuta la causa professionale (a circa il 37%) e quelle tutt’ora in istruttoria (circa il 3%-). Al riguardo suscita interesse il dato che si riferisce alle denunce per patologie legate all’amianto; tra quelle protocollate nel 2012 ne sono state riconosciute 1540. Il numero di casi denunciati nel corso dell’anno e che ha portato ad un esito mortale è stato di 348.
Calano quindi morti e infortuni sul lavoro; una notizia di per sè positiva e significativa ma che non deve trarre in inganno nè far passare in secondo piano le troppe criticità relative alla sicurezza sul lavoro e più in generale al mondo dell’occupazione.
Si potrebbe infatti obiettare che, parallelamente al numero di morti ed incidenti sul lavoro, diminuisce drasticamente anche quello relativo al numero degli occupati. E se poi a questo numero volessimo aggiungere quello dei molti suicidi legati alla perdita del lavoro il panorama apparirebbe di tutt’altro aspetto.

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Giornalista scomodo - "L'unico dovere di un giornalista è scrivere quello che vede..."

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