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Genitori vegani: tra fanatismi e ideologie pericolose
A porre la questione a gran voce è FederFauna, la Confederazione Sindacale degli Allevatori, Commercianti e Detentori di Animali. “Tali casi –dichiara la Confederazione– avvengono non a causa della povertà, che ancora affligge molte popolazioni nel mondo, ma a causa dell’informazione spesso scarsa o manipolata, e soprattutto a causa di fanatismi e ideologie pericolose, come quella animalista, i cui adepti vorrebbero riconoscere diritti agli animali, in realtà inesistenti, ma non si fanno scrupolo alcuno nell’imporre il loro credo alle altre persone, a calpestarne i Diritti (primo fra tutti quello al libero arbitrio), anche quando si tratta dei propri figli”.
Parole forti, rivolte da FederFauna direttamente alle Istituzioni affinché vengano messe in atto misure urgenti per tutelare i bambini figli di genitori vegani. “Vogliamo una norma –chiarisce la Confederazione- che pur rispettando la libertà di ciascuno di mangiare o non mangiare ciò che vuole, obblighi i genitori vegani a farsi sempre seguire da un nutrizionista e a sottoporre i figli ad un check-up semestrale che ne garantisca la salute fino alla maggiore età”.
Svezzamento vegano: cosa dicono i medici
Ma cosa dicono gli esperti in merito al binomio: bambini-alimentazione vegana/vegetariana? Uno svezzamento vegano è possibile? I genitori che lo scelgono per i propri figli sono da stigmatizzare?
Abbiamo cercato di rispondere a questa e altre domande con un’inchiesta che parte dalle dichiarazioni di Giovanni Carosello, Presidente della Società Italiana di Pediatria.
“Corrette abitudini alimentari e stili di vita sani –spiega Carosello in un comunicato della S.I.P.- hanno un diretto impatto sulla salute sia nell’infanzia sia in età adulta”. La Società Italiana di Pediatria –prosegue Carosello- “invita le donne in gravidanza a mangiare la carne e seguire una dieta variata ed equilibrata, mettendo in guardia da diete e alimentazioni sbilanciate quali spesso sono quelle vegetariane”.
Il Presidente della Società Italiana di Pediatria sostiene che una dieta squilibrata in gravidanza rischierebbe di provocare una malnutrizione del feto, che potrebbe crescere poco e male comportando anemia e danni al suo processo di sviluppo, anche cerebrale.
Ad essere chiamata in causa è soprattutto la vitamina B12: un micronutriente fondamentale le cui fonti sono essenzialmente di origine animale e la cui carenza potrebbe esporre un nascituro ad un alto rischio di difetti congeniti, e non solo.
Bambini e dieta vegana: rischi di carenze alimentari
Tuttavia, sulla questione relativa all’impatto di una dieta vegana/vegetariana su infanzia e adolescenza il mondo accademico appare diviso. Il Dottor Federico Mordenti, Medico specialista in Scienza dell’Alimentazione, sul portale alimentazionebambini.e-coop.it spiega che:
“diete vegetariane molto restrittive o improvvisate e non bilanciate espongono al rischio di carenze importanti, soprattutto nei bambini, che possono andare incontro a carenze di ferro, zinco, calcio e vitamine del gruppo B (specialmente B12), a causa del contenuto scarso o poco disponibile di questi nutrienti nei vegetali.
Ma diete latto-vegetariane o latto-ovo-vegetariane ben bilanciate non portano affatto a questi rischi, anzi diversi studi mostrano perfino un migliore accrescimento ed un minor numero di anemie da carenza di ferro nei bambini cresciuti seguendo quegli stili nutrizionali”.
No alle diete vegan fai da te
Occorre specificare, infatti, che il termine vegetarianismo oggi racchiude in sé una galassia variegata di stili alimentari: da quelli più estremi e restrittivi (dieta macrobiotica, fruttariana, vegan) a quelli che prevedono anche il consumo, occasionale o meno, di prodotti di derivazione animale, come la dieta latto-ovo- vegetariana o semi-vegetariana, che include pollame, molluschi e pesce. Se ben pianificate, tali condotte alimentari sembrerebbero sicure e adatte a ogni fase della vita, compresi gravidanza, allettamento, prima e seconda infanzia.
Lo ha ribadito spesso il dottor Leonardo Pinelli, professore vegano di Pediatria presso l’Università di Verona e Direttore dell’Unità Operativa di Diabetologia, Nutrizione Clinica e Obesità in età pediatrica, secondo cui il punto vero e cruciale della questione è un altro: i genitori vegani devono evitare il fai da te e rivolgersi a nutrizionisti di mestiere.
Secondo Pinelli, infatti, i genitori vegani in Italia sembrerebbero abbandonati al proprio destino. “Il fai da te –spiega- è dovuto alla scarsa competenza pediatrica in questo settore. I medici, anche pediatri, in presenza di una famiglia che richiede un divezzamento vegano lo sconsigliano fortemente, perché ritenuto rischioso, creando inutili allarmismi. Quando invece, i bambini divezzati con una alimentazione vegana ben pianificata da pediatri esperti, crescono in modo ideale”.
Diete vegan: si o no?
In conclusione le diete vegetariane sono ritenute sicure e positive per la salute da buona parte della comunità scientifica, a patto però di essere pianificate da esperti in materia.
No alle improvvisazioni, poiché eliminando carne, pesce e, nei casi più hard pure i latticini, il rischio di carenze esiste ed è reale, soprattutto per i più piccoli. Carlo Cannella, presidente dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, non ha dubbi: “con i bimbi ci andrei davvero piano”.