Export italiano: soprattutto verso paesi extra UE
“Il contesto internazionale –ha aggiunto Urso,– non è per nulla consolidato e registra da una parte il rallentamento della ripresa americana e dall’altra la prevedibile contrazione europea dovuta a politiche di austerità. Questo clima di incertezza non aiuta certamente il made in Italy a brillare come ha fatto nella prima parte dell’anno e lo sospinge verso nuove rotte commerciali più promettenti.
Così l’export continua a puntare soprattutto verso i paesi extra Ue dove si è registrata a luglio una crescita del 16,7% e in determinate aree del mondo come il Mercosur (+49,8%), la Cina (+48,5%), la Russia (+21,4%) e la Turchia (+28,8%), segno che le politiche di promozione e di indirizzo che abbiamo messo in campo in questi anni cominciano a dare i loro frutti.
Così come è positiva la ripresa dei consumi in Germania e Francia, nostri principali partner europei che permettono al nostro export di crescere rispettivamente del 14,6% e dell’11,6%. La Germania” – ha concluso il viceministro – “si dimostra il più significativo motore di crescita non solo nell’Unione Europea, cosa particolarmente importante per il nostro paese perché Berlino resta il nostro principale cliente”.
Nel mese di luglio 2010 il saldo della bilancia commerciale italiana è migliorato di 1,8 miliardi di euro, portando il passivo commerciale del periodo gennaio – luglio 2010 a 12,5 miliardi di euro. Questo deficit, come è noto, è generato soprattutto dal nostro pesante passivo energetico. Il saldo del settore manifatturiero, nel solo mese di luglio, risulta infatti positivo per 7,6 miliardi di euro, mentre il dato cumulato evidenzia un surplus commerciale di ben 25,8 miliardi di euro.