Quanti suicidi per la crisi:
Una settimana fa si era tolto la vita un imbianchino di Rovigo, in forte crisi per i mancati pagamenti relativi ad alcuni lavori svolti. Il ricco Nordest in questo momento è in grave difficoltà.
Contrariamente alle balle che raccontano quasi quotidianamente i nostri politici dagli schermi televisivi, la crisi sta portando verso il baratro molte aziende, causando la perdita di migliaia e migliaia di posti di lavoro. Interventi incisivi da parte delle varie autorità non se ne vedono: in questo clima la lettura degli oltre venti suicidi registrati in questo territorio porta dritta dritta alle responsabilità di chi ha in mano in questo momento i destini dell’Italia.
Essi ribattono assicurando che anche se i numeri di suicidi cui stiamo assistendo sono drammatici, non siamo assolutamente davanti ad un fenomeno diffuso, in quanto i casi sono attualmente abbastanza contenuti (forse vogliono migliaia di morti prima di agire). E continuano asserendo che nel Nordest i casi di suicidio si verificano con maggior frequenza rispetto alle altre regioni italiane, perchè in quei territori ci sono molte microimprese, tanti piccoli imprenditori particolarmente segnati dall’ attuale congiuntura economica, collocate soprattutto in settori maturi, come quello del legno e il tessile, che subiscono più di altri la concorrenza.
Oltretutto, concludono, si tratta di soggetti imprenditoriali che soffrono di un cattivo rapporto con il credito. Il nostro grande Totò, a questo punto, avrebbe esclamato: ” Ma mi faccia il piacere… !!! “. Dice Giacomo Leopardi nello ‘Zibaldone’: “La pazienza è la più eroica delle virtù giusto perchè non ha nessuna apparenza d’eroico”