Il primo blocco della cessione del credito
Con quel provvedimento in sostanza il governo aveva deciso di introdurre la regola della non cedibilità successiva del credito fiscale, il tutto a seguito della scoperta di truffe miliardarie perpetrate ai danni dello Stato per un valore stimato in non meno di 5 miliardi di euro. Il tutto avveniva con lavori spesso fittizi, o a cifre ampiamente gonfiate.
I provvedimenti che sono stati interessati a questa novità sono in particolare il Superbonus 110%; il Sismabonus e il bonus facciate. L’idea è stata quella di limitare il numero di passaggi del credito, quindi di cessioni, ad una soltanto, sperando in questo modo di limitare anche il pericolo di possibili truffe.
Ma è stato proprio questo blocco delle cessioni multiple che ha portato scombussolamento nel settore, dato che chi aveva un credito acquisito non avrebbe saputo cosa farne e non avrebbe potuto cederlo ulteriormente, cosa che prima era possibile fare al punto che era nato un mercato dei crediti in questione. il governo nelle scorse ore è intervenuto per porre rimedio.
Si potrà di nuovo cedere il credito più di una volta
Si potrà nuovamente cedere il credito con sconto in fattura più di una volta: mentre prima, secondo ilDL n.4 del 27 gennaio 2022, si poteva portare la somma soltanto in compensazione senza cederla ulteriormente, ora l’esecutivo ha deciso di ripristinare la cessione multipla del credito per mezzo di nuove regole, prevedendo una sorta di bollino antitruffa e possibilità di cessione solo tra istituti vigilati dalla Banca di Italia e soggetti controllati dalla Consob.
Quindi, ricapitolando, sì alle cessioni dei crediti relativi ai bonus edilizi fino a3 volte: nel caso delle due cessioni successive alla prima, si potrà fare operazione soltanto in favore di banche e intermediari finanziari o imprese di assicurazione. Chi renderà informazioni false (il riferimento è ai professionisti che dovranno asseverare) o attesteranno in modo non vero la congruità delle spese, sarà punito con reclusione e pene pecuniarie.
Il credito ceduto avrà quindi un codice univoco identificativo, sempre nell’ottica di una massima trasparenza. Nelle prossime settimane si attendono precisazioni, da parte della Agenzia delle Entrate, sulla modalità di attuazione della cessione e della tracciabilità del credito.