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Coronavirus, scoppia la protesta nelle carceri

Una protesta che sia sta espandendo in molte delle carceri italiane dal nord al sud Italia: i detenuti stanno insorgendo richiedendo misure contro il rischio di contagio per Coronavirus negli istituiti penitenziari e per protestare contro le limitazioni de contatti con i familiari.
La situazione non sembra essere così semplice; si parla per ore della morte di un detenuto, per cause da accertare durante la rivolta presso il carcere di Modena. Ma disordini si sono registrati anche nelle carceri di Bari, Alessandria, Vercelli, Pavia e Padova, Napoli, Salerno.

Rivolte nelle carceri di mezza Italia

Era iniziato con i disordini presso la Casa Circondariale di Salerno e in altre sedi; ha fatto seguito poi Frosinone con la distruzione di un intero reparto. Quindi Modena con al morte del detenuto cui si faceva riferimento, Foggia, Napoli Poggioreale.
Tante rivolte dettate dalla paura di quanto sta accadendo fuori con il Coronavirus che si trasforma poi in rabbia. In alcuni casi anche piuttosto dura. Come nel caso di Pavia, dove detenuti in rivolta hanno preso in ostaggio due agenti di polizia penitenziaria. Ed in questi momenti torna sotto i riflettori la difficoltà del lavoro di figure come i medici penitenziari che avevamo descritto in una nostre precedente inchiesta.

Carceri: situazione fuori controllo per Coronavirus

Una situazione non facile quella delle carceri italiane, da tempo caratterizzate da problematiche anche piuttosto gravi come ad esempio il sovraffollamento e le condizioni di difficoltà nelle quali si trovano a dover lavorare gli agenti di Polizia Penitenziaria.
E proprio i sindacati di questa categoria stanno in questo ore cercando di attirare l’attenzione sulla gravità della situazione soprattutto in alcune carceri: risse tra detenuti, scontri con gli agenti, tentativi di prendere in ostaggio poliziotti della Penitenziaria. Secondo il Sappe, sindacato della polizia penitenziaria, i carcerati “chiedono provvedimenti contro il rischio dei contagi”.
A questo si aggiunga che fuori dalle carceri si registra la protesta dei parenti dei carcerati per le medesime motivazioni. Questo anche in virtù del fatto che le normative attuali prese per fronteggiare l’emergenza Coronavirus emanate prevedono di limitare i colloqui e gli incontri con i carcerati.

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Giornalista indipendente, web writer, fondatore e direttore del giornale online La Vera Cronaca e del progetto Professione Scrittura

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